Doveva essere il giorno della cessione del titolo della Virtus Carano all’Alba Casale. Con un blitz repentino il direttore Filosa bravissimo a far rinviare la firma di 36 ore. Gli umori non cambiano, c’è pessimismo nell’ambiente in merito al silenzio dell’amministrazione comunale nei confronti della prima squadra. Perché si dovrebbe intervenire adesso dopo mesi e mesi di silenzio. I tifosi del Carano sono scesi in piazza per manifestare il loro malcontento accogliendo tra gli applausi il direttore Filosa che intervenendo nella trasmissione televisiva “Estate nel pallone” ha dichiarato :”La nostra squadra ha bisogno di un campo , farò di tutto affinché il titolo non venga ceduto. Abbiamo cuore e risorse ma non abbiamo il campo. A che servono tutti questi investimenti?”
Giorni intensi per la Virtus Carano col futuro incerto e l’accavallarsi di voci riguardanti l’imminente cessione del titolo sportivo. Al momento in pole position l’Alba Casale del presidente Ferraro intenzionato come dichiarato nei giorni scorsi a riportare a Casal di Principe il calcio che conta ricordando i fasti della C2 al Comunale. Il presidente Primasso ha ricalcato le orme paterne (storico consigliere sin dal 1962) nel ridare lustro e successi sportivi insieme con l’altro presidente Di Tommaso a una squadra come la Virtus Carano reduce da 3 promozioni consecutive. Come si è accennato al trasferimento del titolo, ecco piombare come avvoltoi gli emissari delle squadre interessate alle prestazioni dei gioielli di mister Amorosetti. Le parole del presidente Primasso scuotono l’intero ambiente:”Oggi sono giunto da Roma per l’incontro previsto col presidente Ferraro ma ci siamo presi altre 36 ore di tempo .Dobbiamo valutare tante cose. La politica e il comune ci girano male. La situazione è critica. Al momento non ci sono le condizioni per far partecipare la Virtus Carano al prossimo campionato di eccellenza.Entro domenica massimo lunedi’ decidiamo. Al momento il titolo è perso al 70%.A questo ulteriore rinvio il presidente Ferraro ha accettato sapendo del nostro amore per la squadra. Se dovesse sparire l’eccellenza il calcio a Carano non terminerà .Mio padre è dispiaciuto per la situazione. Avevamo chiesto di giocare a Cellole ma non c’è la volontà concreta di aiutarci”.Lapidario il commento del presidente Di Tommaso :”La squadra è fatta , ci manca solo il campo e lo vogliamo dal comune di Sessa Aurunca. Non ci pensa nessuno. Abbiamo speso 45 mila euro di tasca nostra per fare la prima categoria, 76 mila al campo di San Castrese per renderlo agibile. Il comune di Sessa Aurunca ci voleva dare 5 mila euro per le opere murarie e 5 mila per le opere di carpenteria metallica. Ad oggi non abbiamo avuto niente. Il sindaco Di Meo dimesso mi ha girato le spalle come Massimo Cannellino che era assessore allo sport. Quando aggiustavamo il campo il comune di Sessa Aurunca veniva a vedere i lavori ma soldi non ne abbiamo mai visto. Non ci hanno permesso di giocare le gare interne contro Cellole e Mondragone con cui stiamo in ottimi rapporti. Siamo abbandonati da tutti .Vogliamo un campo dove andare a giocare con la squadra che si chiama Virtus Carano”
Il giallo dell’estate volge al termine e nel giro di qualche giorno verrà presa la decisione definitiva. Il presidente dell’Alba Ferraro si dice sorpreso dal rinvio ma era logico conoscendo l’attaccamento dei caranesi alla maglia:”Diamo tutto il tempo che vuole al presidente della Virtus Carano . Noi abbiamo dato la nostra disponibilità e attendiamo gli eventi. Il presidente Primasso è partito da Roma ma non ci siamo incontrati. Ci è stato chiesto un rinvio da parte della società. Penso che il rinvio sia da attribuire all’orgoglio sessano, un appello a chi di dovere, alle istituzioni. Sono obiettivo e la trattativa si è frenata bruscamente, sono meno fiducioso di qualche giorno fa.”