L’Albanova commenta con amarezza quanto accaduto domenica mattina in occasione dell’incontro di calcio tra Acerrana ed Albanova. I violenti devono essere isolati perché danneggiano tutta una cittadinanza,una tifoseria sana e nutrita come quella acerrana.
Quanto accaduto domenica ad Acerra è qualcosa che non può e non deve passare inosservato. Sono eventi che possono lasciare il segno ed oltre ad allontanare le famiglie dalle strutture sportive tendono a deprimere la volontà di chi vuol far calcio a tutti i livelli costringendolo a tirare i remi in barca e di conseguenza a mollare.
Il presidente della compagine rossoblù Giuseppe Zippo ha voglia di mettere alle spalle un episodio che non fa bene al calcio giocato compromettendo i sacrifici di chi vuol investire e riportare la gente allo stadio: “Confesso che domenica mentre vedevo quel gruppo di facinorosi ho pensato a cosa e chi mi avesse spinto ad entrare nel mondo del calcio partendo dalle categorie inferiori. Ho pensato lì per lì alla mia famiglia,ai miei figli. Mi sono chiesto se ne valesse la pena affrontare gli innumerevoli sacrifici non solo di natura economica che io nella qualità di Presidente dell’Albanova ma anche il Presidente dell’Acerrana facciamo ogni anno convinti di dare un contributo sostanziale alla nostra Società Civile.Non certo per lucrare.Il calcio in queste categorie non è business. E non deve esserlo. Come vediamo ripagati i nostri sforzi?Ieri l’arbitro, le due squadre in campo con i componenti delle panchine e delle dirigenze sono stati letteralmente preda di gentaglia che ha utilizzato il pretesto di una partita di calcio per dare sfogo alla violenza. Siamo stati un vero e proprio bersaglio: sassi, bottiglie di vetro, petardi, sputi. Pioveva di tutto. Solo la sorte ha voluto che non succedesse l’imponderabile. Quanto accaduto però mi ha fatto meglio comprendere che per nulla al mondo bisogna darla vinta ai teppisti. Non possiamo lasciare il calcio e lo sport in generale in mano a questa gente. Noi presidenti da soli non possiamo riuscirci se chi ha il potere decisionale non fa in modo che le regole siano rispettate applicando sanzioni esemplari. Ad oggi la mancata richiesta della forza pubblica comporta una sanzione ridicola. Prima servirebbe una vera e propria riforma dei campionati dilettantistici in particolare quelli di 1°,2° e 3°categoria. Per iscriversi ci vorrebbero paletti ben precisi:innanzitutto idonee garanzie economiche delle società sportive, idonei impianti sportivi che veramente siano definiti tali dopo una veritiera ed approfondita verifica,obbligo della forza pubblica per le gare con un certo numero di tifosi,introduzione di un limite di utilizzo dei calciatori over 35 ed obbligo di schieramento di almeno due tre under, istituzione di una sorta di promozione alla categoria superiore per la società che si è maggiormente contraddistinta per il fair play determinato in base al numero di ammonizioni ed espulsioni ottenuto durante la stagione,introduzione della terna arbitrale anche per questa categoria unica. Tutti quelli che non avranno i requisiti potranno giocare negli innumerevoli campionati amatoriali organizzati un po’ ovunque. Mi si potrebbe obiettare che nulla di tutto ciò potrà mai accadere perché più sono le squadre maggiori sono gli introiti per la Federazione. A costoro dico che non dobbiamo puntare sulla quantità ma sulla qualità. Darò incarico ad un mio consulente personale di formare un gruppo di lavoro che possa meglio articolare e sviluppare le proposte prima elencate. Voglio coinvolgere quante più società sportive possibili i cui presidenti siano d’accordo con me. Sento il peso della responsabilità della mia carica di Presidente dell’Albanova.Posso,voglio e devo fare qualcosa”.
MARIO FANTACCIONE