Alla ricerca dei tre punti. Per dare una sterzata al proprio cammino la Pasta Reggia Hermes Casagiove ha assoluto bisogno di conquistare il bottino pieno. Da troppo tempo manca il sorriso a trentadue denti sulla bocca degli interpreti giallorossi, fino ad ora vittoriosi in una sola ma indimenticabile circostanza: a metà ottobre col Savoia. L’occasione di bissare quella partita arriva domani, sabato 7 novembre 2015, quando alle 14.30 arriva al “Comunale” di Curti lo Stasia Soccer dell’allenatore Michele Sacco, ex di turno con la sua esperienza nell’Hermes anni addietro. Per Merola & soci questo è il primo big match salvezza tra le mura amiche e da parte di tutti la concentrazione è massima per mettere in scena la performance migliore.
“Domani la nostra deve essere una partita d’attacco. Non possiamo permetterci di perdere o pareggiare” – esordisce Fabio Campana – “se vogliamo ancora dire la nostra in questo campionato. Sarà una gara offensiva tanto per noi quanto per loro. Dobbiamo cercare di concretizzare le azioni che costruiamo e non abbiamo sfruttato a Mondragone. In questa settimana ci siamo preparati molto bene, sia a livello atletico che tattico. Abbiamo capito gli errori di sabato, ora dobbiamo ripagare la fiducia del mister. Domani mi aspetto una grande partita da parte di tutti”.
Campana è tornato quest’anno nella società del presidente Michele Corsale dopo l’esperienza della stagione 2011-2012. Coincidenza vuole che proprio in quella stagione era presente nell’organico giallorosso Michele Sacco. Un’esperienza comune da calciatori, mentre domani sarà tutt’altra storia: “Non conosco Michele come allenatore, ma se motiva i suoi giocatori con quella mentalità e cattiveria che metteva in campo, capisco cosa li ha portati a conquistare due vittorie consecutive. Michele è una brava persona che in campo si faceva sentire”.
Autore fino ad ora di due reti ed un assist contro il San Vitaliano in Coppa Italia, il centrocampista classe ’88 è contento del suo ritorno a Casagiove: “L’intero ambiente mi ha permesso di accettare questa occasione, soprattutto il tecnico Domenico Santonastaso e Tommaso Merola. La proposta conciliava con la mia disponibilità di orari, in quanto il pomeriggio sarebbe stato impossibile allenarsi perché studio. Stavo mollando e mi hanno dato fiducia nel loro progetto. Dopo alcuni anni in Prima Categoria, attendevo un’esperienza diversa. Sul piano fisico, non per vantarmene, potevo giocare a occhi chiusi, mentre in Eccellenza bisogna mettersi sotto fisicamente, mentalmente che tecnicamente poiché il livello è molto più alto”.