Luigi è un giovane che tutti vorrebbero avere come amico e come allievo sportivo, perché ha sempre avuto, sin dal primo momento che l’abbiamo conosciuto, quella semplicità caratteriale ed espressiva che non potevano non strapparti un sorriso, aggiustarti una giornata storta.
Si era cimentato nello sport del nuoto così per caso, per imparare a non aver paura dell’acqua, ma quasi subito si era trovato ad impegnarsi nelle gare Master prima in vasca e poi in mare sin dal dicembre 2011.
All’inizio rideva dei suoi risultati, anche perché la categoria da lui praticata è piena di ex agonisti che nuotano fin dalla culla.
Ma lui piano piano, come diciamo a Napoli “come il pappice nella noce”, aveva scalato i tempi, migliorando ogni volta.
Tutto questo lo faceva sempre come un gioco, con ironia ed allegria, doti rare nel mondo dello sport odierno anche amatoriale.
Luigi non si fermava mai, lavorava tanto e la sera, anche se stanco, si presentava in piscina con la sua cuffietta, le pinne, le palette e si impegnava a fondo negli allenamenti.
Ad ogni fine giro di allenamento, aspettava gli altri, anche i più “vecchietti” per scambiare una battuta con loro e con il Mister a bordo vasca, per dire qualcosa sulla prossima gara o su un qualcosa di divertente che era accaduto.
Se qualcuno era stato assente chiedeva sempre con interesse qual’era stato il problema.
Spesso il Mister doveva riprendere tutti per far ripartire gli allenamenti anche se non poteva non condividere con quelli in vasca le inevitabili risate.
Alle prime gare Luigi era teso, ma riusciva sempre in modo autoironico a smorzare la preoccupazione sua e degli altri.
Quando, durante gli allenamenti, sorpassava in vasca i più lenti quasi si scusava: era un vero sportivo.
Lui parlava con tutti, con i ragazzini era una sorta di mito, perché Luigi era un ragazzo che amava la vita e sapeva vivere, con i più grandi era sempre disponibile educato e gioviale, per lui il conflitto generazionale oggi tanto diffuso non esisteva, poteva mangiare una pizza con i suoi coetanei ma anche con i cinquantenni per lui era parimenti piacevole e lui era sempre una presenza piacevole.
A Luigi non dovevi chiedere: dal semplice caffè offerto al bar al passaggio con l’auto, non diceva mai di no.
Ha partecipato a tantissime gare di nuoto in vasca (più di cinquanta), quest’anno avrebbe potuto conseguire anche l’Iron Master che consiste in 18 gare tutte diverse, non c’è riuscito per uno spostamento di data all’ultima gara, ma lui non se l’è presa più di tanto: “l’anno prossimo andrà meglio” nonostante avesse già preventivato una lunga trasferta per completarle.
Alle gare a mare non disdegnava intrattenersi con le persone anche di altre squadre, non mancava mai prima e dopo trascorrere con noi una pausa vicino ad un caffè parlando della prossima gara o dei suoi impegni di lavoro e di come conciliare le cose per non mancare agli appuntamenti.
Chiedeva ed attendeva sempre che l’ultimo in arrivo della squadra tagliasse il traguardo battendo il cinque come si fa nel mondo del basket da cui lui proveniva.
Un aneddoto su tutti alla gara “Cetara – Vietri” del 2014: per un guasto al suo braccialetto Luigi risultava prima non arrivato poi secondo in categoria, altri avrebbero profittato per prendersi il premio, lui no.
Luigi, come detto è l’atleta che tutti vorrebbero avere nella propria squadra, non criticava mai nessuno anzi aveva sempre parole di conciliazione in caso di tensioni, purtroppo inevitabili, tra le persone.
Per queste sue doti di sportivo ed amico speriamo di poter organizzare una manifestazione sportiva in suo onore affinché il suo esempio e ricordo passino indenni nel tempo, qualora ce ne fosse bisogno, e possano far conoscere anche agli altri suoi colleghi di vasca chi è stato Luigi Fiengo:
uno vero sportivo campione del saper vivere!