Livornese doc, attaccante con un gran fiuto per il gol. Enio Bonaldi è uno dei doppi ex di Avellino-Casertana che si disputerà domenica sera per il secondo turno di Tim Cup. I falchetti lo lanciarono in serie C, in Irpinia arrivò già con un bagaglio di esperienza (e gol) importante. Due città, due club in cui non sempre è andato tutto per il meglio. “La mia avventura ad Avellino – racconta – non fu particolarmente bella poiché a fine campionato retrocedemmo. Ricordo le difficoltà di una stagione in cui trovammo addirittura le croci in campo dopo una sconfitta. Personalmente ero uno dei pochi che la tifoseria non contestava, ma facevo parte della squadra, ero parte integrante di quel gruppo e ne pagai le conseguenze con al retrocessione. Con Caserta invece tutt’altra storia. Il mio arrivo in rossoblù segnò il debutto tra i professionisti: ero giovane e con grande entusiasmo. Mi trovai benissimo con mister Materazzi e il suo vice Papadopulo, riuscii a dare anche il mio contributo. Chiudemmo a ridosso delle squadre che lottavano per la promozione in cadetteria, mentre l’anno dopo sfiorammo la B finendo al terzo posto. Io nel frattempo ero andato al Palermo, ma poi tornai a Caserta dopo il fallimento dei siciliani. E fu una scelta importante poiché oltre a segnare ebbi modo di mettermi in luce e andare a giocare in altre categorie. In fondo Caserta l’ho sempre portata nel cuore poiché è stata la prima tappa importante della mia carriera. Il debutto in prima squadra, subito i gol ed essere un beniamino del pubblico sono cose che non potrò dimenticare. In tutti questi anni ho sempre seguito le vicende della Casertana, è un club che fa parte di me da trent’anni”.