L’esperienza in questa stagione tra le fila dell’Atletico Acquaviva è stata importantissima per l’allenatore Michele Sacco bravo sempre nel preservare il suo gruppo di uomini dalle pressioni esterne e portare a termine il torneo. Un campionato senza patemi con una salvezza tranquilla:obiettivo alla fine raggiunto per il giovane allenatore casertano. La voglia di ripartire è tanta per Michele Sacco un combattente da calciatore mentre da allenatore ha cercato di mettere in pratica tutto quanto appreso dai suoi allenatori. Da ognuno qualcosa di positivo per portare avanti questa grande passione chiamata calcio. La stagione agonistica volge al termine con le attese finali di Prima Categoria.Michele Sacco si mostra soddisfatto per quanto fatto dalla sua squadra. Alla fine il lavoro paga ed il suo nome è accostato a società di categoria superiore. Un semplice pour parlerà a testimonianza che il lavoro dell’allenatore è stato particolarmente apprezzato:” Non smetterò mai di ringraziare i miei calciatori bravi nel superare tante difficoltà. Non voglio parlare di miracolo ma giocare la domenica senza allenarsi aumenta il valore di tutto il gruppo. Abbiamo subito molti infortuni, poche le gare con la squadra al completo. Il mio futuro non sarà Acquaviva: già a Dicembre dissi alla società che sarebbe stato l’ultimo anno. Per fare calcio abbiamo trovato tante difficoltà: non mi piace prendere in giro sia loro come società che i calciatori. Preferisco farmi da parte e ringraziarli per l’opportunità che mi hanno concesso. Ho avuto un contatto con una società di cui preferisco evitare di fare il nome, non voglio essere frettoloso. Voglio riposarmi per poi ripartire alla grande. Non mi aspetto o pretendo un posto in categoria superiore ma chi mi conosce lo sa: sono un testardo e scrupoloso. Se non dovesse arrivare la chiamata, avrò tempo per studiare,osservare.Chi vuol far calcio per prima cosa deve avere il materiale cui allenarsi e non per strada come mi e’ capitato.Chiedo e pretendo le cose primarie per fare calcio,persone serie con un progetto.Gli errori si commettono una, due volte non di più.Se li fai sempre significa che non hai pugno e non sei fatto per questo ruolo”.
MARIO FANTACCIONE