Si ritorna indietro all’anno passato alla semifinale playoff, al trashtalking di Hall, alla tripla sulla sirena di Jones, alla grinta di Maciulis, e alla truppa di Bucchi che passò in finale e ai gironi di Eurolega. Come non pensare alle tre finali scudetto, a gente del calibro di Oscar, Riva, Pittis, D’antoni, Mcadoo, Gentile, Esposito, Dell’Agnello… Non è mai una gara ordinaria quella tra Caserta e Milano, due squadre sempre con il sorriso sulle labbra sempre con il loro basket champagne, con le loro stelle. Quest’anno c’è anche il ritorno di Dan Peterson sulla panchina milanese a rendere più magica l’atmosfera, di un Palamaggiò che forse arriva al capolinea di partite importanti per questa stagione, data la condizione di classifica della Juve.
Caserta arriva come al solito malconcia a questa sfida, che, persa, le farebbe dire addio alle residue speranze playoff, che ricadono principalmente su un suicidio di Roma, per poi avere la magra consolazione di beccarsi un 4-0 da Siena. Di Bella ha ripreso solo ieri a fare allenamento, dovrebbe essere della gara, ma di sicuro non avrà la forma dalla sua. Spazio quindi a Koszarek e Bowers, con Colussi come primo cambio, anche se le quotazioni dell’isontino sono in calo dopo una brutta gita capitolina. Jones e Williams, avranno il compito di fermare la corazzata sotto canestro delle scarpette rosse, compito duro per tutti, specie se poi dalla panchina puoi contare solo su Garri (che i tifosi romani, dato il suo scarso rendimento, incitavano a far rientrare con cori diretti a Sacripanti) e Martin (che si impegna, ma non è da categoria).
Milano avrà la truppa al completo e pompata al massimo dopo la bella vittoria con cantù. Sarà bello rivedere sul parquet Lynn Greer, a pochi km da dove fu re della coppa dell’allora Eldo Napoli. Interessante lo scontro tra Mancinelli e Eze che se la vedranno coi lunghi casertani, più mobili ma meno fisici. Attenti alle frecce dalla panchina di coach Peterson, che può trovare in Mordente, Pecherov e Petravicius, tre insospettabili protagonisti.