Trentotto giorni dopo la Casertana torna al successo, battendo un Catanzaro che mentalmente, soprattutto nel primo tempo, dimostra di non aver più nulla da chiedere a questo campionato. Dopo la vittoria con la Lupa Roma, lo scorso 11 marzo, i Falchetti avevano inanellato una serie negativa composta da due pareggi e due sconfitte. Un filotto che ha compromesso la corsa play off e che ha dato l’opportunità, in particolar modo, a Juve Stabia e Matera di fare passi in avanti verso la post season.
Sopratutto le vittorie di sabato delle Vespe (contro la Salernitana) e della formazione di Auteri (contro il Benevento) avevano gettato nello sconforto anche i più inguaribili ottimisti che hanno sempre accompagnato la squadra in questa stagione. Serviva una risposta. Fatta di grinta. Di orgoglio. Di rabbia. Insomma, serviva una prestazione da Casertana, accompagnata da un pizzico di quella fortuna che a Foggia ha condannato la truppa di Campilongo.
Nel primo tempo la squadra ha dominato, grazie ad un Mancosu assolutamente sopra le righe. L’eroe del 6 gennaio, nella posizione di trequartista alle spalle di Cissè pare essere tornato nel suo habitat naturale ed i risultati si vedono. La squadra, poi, oltre a godersi un Karamoko Cissè sempre più presente in zona gol, riabbraccia, finalmente, anche Agodirin che ha disputato una buona partita ed ha ritrovato una rete importante per la squadra e per lui. La sensazione è che, assieme a Cruciani, quello di Agodirin è stato l’infortunio che ha messo più in difficoltà la compagine di viale delle Medaglie d’Oro. L’ex Latina è, effettivamente, l’unico, degli esterni, in grado di attaccare la profondità con una certa regolarità e di conseguenza avrebbe reso meno prevedibile, in determinati momenti della stagione, la manovra rossoblù.
I tre punti che servivano, sono arrivati. Servivano, come detto, per i play off. Ma anche per onorare, ancor meglio, la memoria di Mario Cavallo, in una gara dedicata interamente a lui. I Falchetti, soprattutto con la prima esultanza, hanno dimostrato, ancora una volta, di essersi immedesimati perfettamente nella realtà di Terra di lavoro e di vivere con tanto cuore tutto ciò che circonda la Casertana. La squadra, assieme ad un pubblico straordinario, tra l’altro, ha lanciato un chiaro segnale: non si molla nulla. Per escludere Caserta dalla corsa alla prossima fase del campionato bisogna sudare qualche camicia in più delle proverbiali sette. Si mettessero l’anima in pace le varie contendenti.
Ora i play off o, quantomeno, la lotta per agguantarli, passano per il recupero di Martina Franca e, dunque, non c’è neanche il tempo di godersi il successo. Resettare subito, testa bassa, lavorare e giocarsi il tutto per tutto in terra pugliese. Perché, inutile girarci intorno, per puntare alla post season servono 3 vittorie prima di andare a Salerno. Non c’è più margine d’errore. Nessuno aspetta più. La Casertana, però, c’è. E lotterà.