La Sessana di Riccardo Ricciardi viaggia a vele spiegate verso il finale di stagione. Nove punti in palio che potrebbero decidere un’intera stagione. Ancora qualche flebile speranza di riprendere la capolista Turris, con un occhio sempre puntato allo specchietto retrovisore per non permettere all’Herculaneum di recuperare punti e costringere gli aurunci ai playoff regionali. Forse l’unico vero rammarico dei gialloblù è quello di essere arrivati alla fase decisiva del campionato, senza uno dei calciatori più talentuosi della rosa. Parliamo di Marcello Fava, estroso centrocampista classe ’95, che nonostante rientri ancora nell’età degli under obbligatori, è stato in molte partite l’elemento chiave della Sessana visto il suo elevato tasso tecnico e la fantasia messa a disposizione del tridente Fava Passaro, Rosi e Palumbo. Purtroppo un infortunio al ginocchio lo ha messo k.o. e lo terrà lontano dai campi per un po’ di mesi. Sabato scorso i compagni di squadra lo hanno omaggiato con una maglietta di incoraggiamento, visto che due giorni prima era stato operato al crociato anteriore a Roma dal Dott. Mariani, il chirurgo ortopedico di Villa Stuart che ha operato tanti campioni come Totti, qualche anno fa ed Insigne nei mesi scorsi.
Operazione riuscita. L’operazione al ginocchio è andata bene, ora riposo prima che cominci la fase riabilitativa. Marcello sta già meglio a distanza di 10 giorni dall’intervento: “L’operazione è riuscita molto bene. Il Dott. Mariani ha usato il mio tendine rotuleo come crociato anteriore poiché dopo un pò di tempo questo tendine acquisisce a tutti il effetti la funzione di crociato; dopodiché e stato suturato il menisco interno ed è stato asportato il corno del menisco esterno. Ora mi sento già meglio, ho qualche dolore ma è una cosa normale. Per quanto riguarda i tempi di recuperi non si può ancora definire una data, è una cosa soggettiva e il dottore deve ancora vedere come il mio ginocchio ha risposto all’operazione. Non mi pongo nessun obiettivo ora, voglio solo recuperare al meglio senza nessuna fretta e nessuna forzatura”.
Spettatore interessato. Seguire da fuori le gare della Sessana è ancora più sofferto per un sessano Doc che ha sposato la causa gialloblù nello scorso campionato, contribuendo alla vittoria del campionato che ha portato gli aurunci in Eccellenza: “Dopo la sfida di Torre del Greco abbiamo ottenuto una striscia positiva di vittorie riuscendo ad accorciare lo svantaggio dalla Turris soltanto a due punti, però è difficile vederla in modo troppo positivo perché loro hanno ha tre partite abbastanza semplici sulla carta, con squadre come Gladiator, San Marco Trotti e Portici che non sono in lotta per nessun obiettivo. Però non è detta l’ultima parola, anche se noi abbiamo partite difficili come quella di domani contro la Puteolana e due partite di livello superiore contro Virtus Volla ed Ercolano che ancora ambiscono ai playoff. Comunque sia dobbiamo sempre crederci; la cosa fondamentale è vincerle tutte perché almeno siamo sicuri di non farci recuperare ed evitare i playoff del nostro girone. Sono fiducioso – continua il centrocampista aurunco – il mister e la squadra sanno benissimo quello che bisogna fare”.
Infortunio nel momento migliore. La sfortuna ha voluto che si fermasse forse nel miglior momento di forma della stagione, dopo l’ottima prova sfornata a Curti contro il Casagiove: “Sono davvero dispiaciuto di questo stop, mi sentivo bene in questa fase del campionato, ero tornato ad esprimermi come mi piace in campo dopo qualche gara in cui non eravamo andati benissimo e il mister stava pensando i spostarmi un po’ più in avanti in un ruolo che prediligo, come avvenuto proprio contro l’Hermes. Peccato, però ora devo solo pensare a recuperare e a stare vicino ai miei compagni in questo finale di stagione”.
Una grande stagione. A 270 minuti dal termine del campionato si può già dire che la stagione dei gialloblù è stata molto positiva: ”A inizio anno si pensava soprattutto a fare un’annata tranquilla senza rischiare nulla, ma già dalla preparazione estiva ho capito che questa era una squadra ricca di campioni che poteva fare molto di più di quello che ci si aspettava e così è stato. Se siamo secondi è allo stesso tempo solo merito e solo demerito nostro, perché ad un certo punto avevamo un bel distacco dalla Turris e abbiamo lo abbiamo sciupato con qualche prestazione negativa di troppo come quella contro il Portici e la Sibilla Soccer nel girone di ritorno. Abbiamo permesso ai corallini di recuperare e poi di sorpassarci, però credo che nessuno possa giudicare in maniera negativa questa stagione che stiamo disputando”.
La forza del gruppo. Avere in squadra gente che ha calcato campi di gioco di serie A non è cosa che capita tutti i giorni. Per un giovane è un motivo in più per migliorarsi ed apprendere tante cose utili: “Quest’anno ho avuto il piacere e l’onore di giocare con calciatori di grandissimo livello come Dino (Fava Passaro, ndr), Alfonso (Camorani, ndr), Vittorio (Gargiulo, ndr) e Peppe (Rosi, ndr); ottimi calciatori e grandi persone che mi hanno insegnato tanto. Da loro ho appreso che l’umiltà è fondamentale in qualsiasi categoria. Ho ricevuto tanti consigli sia in campo che fuori; tutto ciò mi ha aiutato a rendere al meglio e mi tornerà utile anche in futuro. Sembrerà scontato, già detto e ripetuto ma quello di cui sono certo è che la forza del gruppo è il vero segreto di ogni grande squadra. I miei compagni sono stati sempre favolosi con me, dei veri e proprio amici e lo stesso posso dire di tutto lo staff, dal Prof. Russo a Gabriele Viscusi, fino a Enzo Sansone. Ma non voglio dimenticare nessuno, tutti mi sono stati vicini nel momento dell’infortunio e la maglietta che mi hanno fatto domenica è stata davvero una bella sorpresa, ne sono onorato. Ovviamente il merito è anche della società che ha formato un gruppo così e del mister, una persona schietta e diretta con cui ho avuto più di un confronto, però alla fine si è dimostrato come un padre dimostrando di tenere a me e a tutta la squadra, davvero un grande uomo. La mia speranza per il futuro prossimo è di vedere coronato il sogno di tutti, con un altro salto di categoria – conclude il fantasista sessano – che possa riportare la Sessana in serie D. Io ci credo”.