Una delle grandi rivelazioni della Sessana 2014-15 targata Riccardo Ricciardi, è stato Daniele Parente, difensore centrale classe ’93 proveniente dal Vitulazio, proprio come l’allenatore cellolese. Giovane di belle speranze, Parente vanta una stagione nella Beretti nazionale del Marcianise (stagione 2009/10), una nella Juniores nazionale del Gaeta l’anno successivo, prima delle tre annate da titolare nel campionato di Promozione con il Vitulazio. E’ stato uno dei primi nomi fatti dal tecnico gialloblù Ricciardi, al suo approdo sulla panchina aurunca. Nonostante la giovane età e la prima esperienza in Eccellenza, si è subito rivelato una delle colonne portanti della Sessana che ha stupito tutti nel girone d’andata. Lo testimoniano le 23 presenze in 26 giornate di campionato, per un totale di 2037 minuti giocati: è stato lui il difensore centrale più utilizzato dal tecnico sessano.
Campionato di vertice. Quando mancano solo quattro giornate alla fine del campionato, la Sessana accusa un ritardo di 4 punti dalla capolista Turris. Le speranze di primato sembrano davvero ridotte al lumicino, ma il giovane difensore non ha del tutto rinunciato a crederci: “Nel calcio niente è precluso, quindi noi dobbiamo solo pensare a fare il nostro dovere, vincere le quattro partite restanti e poi alla fine si tireranno le somme; come sappiamo ci sono degli scontri interessanti da giocare ancora. Sono certo che nessuno di noi mollerà da qui alla fine, poi vedremo. Di sicuro abbiamo fatto un grande campionato, sempre al vertice e proveremo a finire in maniera positiva; poi c’è il vantaggio sulla terza da conservare ed eventualmente i playoff, è ancora lunga. Spiace un po’ per il calo avuto ad inizio girone di ritorno, ma in un’annata ci può stare un momento di flessione. Purtroppo a noi quel momento è stato accentuato da alcuni episodi sfavorevoli, improvvisamente tutto ci è andato contro, a differenza di prima dove qualche volta ci era andata bene. Il calcio quello che ti dà, poi se lo riprende. L’annata è sicuramente positiva – continua il talentuoso centrale casertano – alla fine del campionato vedremo se è mancato qualcosa rispetto alla Turris”.
Il rapporto con mister Ricciardi. C’è un legame solido tra Parente e Riccardo Ricciardi, nato a Vitulazio e consolidato nel corso degli anni insieme: “Il mister per me è davvero come un padre. Mi rivedo un po’ in lui per quanto concerne l’orgoglio e la voglia di vincere. Né a me che a lui piace perdere mai, nemmeno alla Playstation. Insieme al ex ds del Vitulazio, Vozza, Ricciardi è stato il primo a credere in me dopo un infortunio molto serio in cui mi ruppi crociato anteriore e menisco. Mi ha voluto con me anche quest’anno perché mi conosce bene e sa quello che posso dare; conosce il mio potenziale e sa bene che alla mancanza di esperienza si può sopperire con altre qualità. Ha sempre avuto fiducia in me, anche nei momenti difficili che ho vissuto in stagione, per questo non posso fare altro che ringraziarlo e provare a ripagarlo con buone prestazioni”.
Seconda difesa del campionato, prima difesa interna. Gli aurunci hanno subito solo 15 reti in 26 partite, sono la seconda migliore retroguardia del girone e la migliore in assoluto nelle gare casalinghe con sole 5 reti al passivo in 13 incontri: “ Non c’è un segreto particolare dietro questi numeri, tutto è frutto del lavoro che facciamo in settimana e della coesione del gruppo. Il merito non è solo dei difensori o del portiere. Tutta la squadra ci aiuta, come noi aiutiamo i compagni ad impostare l’azione. Il reparto difensivo è comunque di grande spessore, tra i calciatori più esperti e dei giovani che si stanno comportando benissimo. Non occorrono segreti o formule magiche, il lavoro paga sempre”.
Esempi da seguire. Poter correre fianco a fianco con calciatori che hanno calcato il prato dei più grandi stadi italiani non è cosa che capita a tutti nella vita. E’ importante saper cogliere queste opportunità per migliorarsi e imparare da gente del calibro di Fava Passaro, Camorani e Rosi: “Per me è un vero onore giocare con Alfonso (Camorani, ndr) e Dino (Fava Passaro, ndr). Si può e si deve solo imparare da loro ed io provo una profonda ammirazione per uomini che si sono calati in questa categoria con grande umiltà. Solo allenandosi con loro si può capire perché sono riusciti ad arrivare a certi livelli. Poi un plauso lo voglio fare a Peppe Rosi, che ormai conosco da qualche anno; corre come un ragazzino e con la palla al piede fa quello che vuole, a dispetto dei tanti che lo davano per finito. Gli stessi che dicevano che il nostro gruppo era sfaldato, invece è unito, compatto e sano”.
Sessa Aurunca e il suo calore. Entrato nel cuore dei tifosi gialloblù a suon di grandi prestazioni, il numero 5 aurunco esprime le sue sensazioni sulla piazza sessana: “Sessa Aurunca è una piazza caldissima, con tifosi straordinari che ci seguono ovunque non facendo mai mancare il loro sostegno. E’ solo grazie a loro che possiamo pensare di ambire alla Serie D. Ora vesto questa maglia e voglio dare il massimo; facciamo un grande finale di campionato che è la cosa più importate, poi si vedrà. La mia ambizione per il futuro è fare sempre meglio. Non mi piace fare proclami, posso dire solo che conservo nel cassetto il sogno di ogni bambino che è cresciuto con un pallone fra i piedi; si sa qual è… Infine – conclude Parente – ci tengo a fare un grosso in bocca al lupo al mio amico Marcello Fava che due giorni fa si è operato al ginocchio. Sono sicuro che tornerà più forte di prima”.