E’ cresciuto nel Lecce, tutta la trafila del settore giovanile, l’esordio in prima squadra, le promozioni, la serie A. Poi nell’state 1990 la prima esperienza lontano da casa. Parliamo di Dario Levanto, oggi allenatore del Galatina, ma protagonista per qualche mese con la maglia della Casertana nell’anno della promozione in B. “Avevo 21 anni, arrivai con molto entusiasmo – ricorda – ero molto giovane, ma avevo tante motivazioni. Mi volle fortemente mister Mario Russo, anche lui leccese. L’impatto non fu eccezionale perché ero consapevole che avrei potuto dare molto di più. Dopo due partite fu esonerato il mister e arrivò il compianto Lombardi. A Catania vincemmo con un mio gol, un tiro da fuori che ricordo ancora a distanza di tanto tempo. Però nel mercato di novembre arrivò la richiesta della Triestina e mi lasciarono partire. Fu un periodo breve, ma che comunque mi è servito per crescere. Sono rimasto affezionato alla città, alla Casertana e ai suoi tifosi. E’ una piazza che merita ben altri palcoscenici e mi ha fatto piacere rivederla nel calcio che conta”. In palio ci saranno punti pesanti in chiave playoff per entrambe. Anzi la Casertana si giocherà il tutto per tutto: “Sarà una partita difficile sia per l’una che per l’altra, non faccio il tifo per nessuno, vinca semplicemente chi merita. Sia Casertana che Lecce sono attrezzate per un campionato di vertice, specialmente i giallorossi da cui ci si attendeva qualcosa in più. Si presentavano come squadra da battere e invece hanno incontrato qualche difficoltà di troppo. La Lega Pro è un campionato complesso, se non l’affronti con la giusta mentalità la strada è in salita. Sarà un match in cui il pareggio non servirà a nessuno, spero sia una bella gara e che il pubblico possa divertirsi”.