Si avvicina il ritorno in campo per i bianconeri di coach Esposito che, durante la pausa per le Final Eight, si sono visti recapitare un pesante -1 in classifica. La sfida di Cremona si preannuncia, comunque, quantomai aperta e non persa in partenza. Ne è convinto anche Cesare Pancotto, coach della rivelazione Vanoli, intervenuto a “Cestisticamente parlando”, il magazine settimanale di Radio PRIMARETE ha raccontato la sua vigilia del match.
Come ritiene che sarà la partita con Caserta di domenica?
E’ una partita complicata, incontreremo un avversario che ha cambiato molto, ma che ha trovato la sua strada per giocarsi la permanenza. Esposito e Baioni stanno facendo un ottimo lavoro.
Per Caserta conterà di più l’assenza di Capin o il -1 in classifica?
L’aspetto tecnico si può rimediare, la penalizzazione è un fastidio sia tecnico che psicologico. Ma se guardiamo il rovescio della medaglia, ciò può essere anche uno stimolo in più per Caserta nel raggiungere la salvezza.
L’esperienza delle Final Eight?
Ho cercato di trasmettere alla squadra i valori che permettessero alla squadra di partecipare a questo evento. E’ stata una grandissima esperienza per la società e anche per la città di Cremona. Peccato che abbiamo perso contro Sassari, che poi ha vinto la Coppa!
Come procede l’inserimento di Daniel?
Procede bene, chiedo a lui di darci una mano per quelle che sono le sue caratteristiche e debbo dire che si sta impegnando molto.
Ci sono giocatori italiani delle serie minori che possono giocare in Serie A?
Si, ma prima bisogna meritarselo. Bisogna prima creare competizione tra i giocatori e poi farli giocare.
Quanto è cresciuta la squadra dall’inizio della stagione?
Abbiamo fatto enormi progressi, tutti hanno capito il senso del lavoro e che possono correggere gli errori effettuati in allenamento ed in partita. Siamo in continua crescita e dobbiamo continuare così.
Ci sono troppi stranieri in Serie A?
Prima di dire se ci sono troppi stranieri, dovremmo domandarci se ci sono tanti giocatori italiani che possono giocare in Serie A, e poi perché non riusciamo a sfruttare il settore giovanile. Bisognerebbe prima fare delle sperimentazioni e poi effettuare riforme concrete.