C’era da aspettarselo e chi mastica calcio da tempo non può che essere d’accordo. La palla, si sa, è rotonda ed era ipotizzabile che gli effetti post derby con la salernitana si sarebbero materializzati in misura negativa sulla Casertana nel successivo match con la Reggina. Il tutto a prescindere dalla complicata situazione societaria del club granata che ha costretto la formazione dello stretto a giungere a Caserta con un undici a livello giovanile con presenti, tra gli altri, tre diciassettenni e addirittura un sedicenne. Insomma, tutto sembrava pronto per la quinta vittoria consecutiva che avrebbe consentito, visti gli altri risultati, di restare a quattro lunghezze dalla vetta e rosicchiare altri due punti alla Salernitana. Ma il Dio del calcio fa scherzi strani. Metti l’inevitabile calo fisico e mentale dell’undici rossoblù, peraltro identico a quello delle precedenti ultime quattro partite; aggiungi la voglia matta dei giocatori della Reggina di lasciare un segno alla propria stagione, giocando alla morte su ogni pallone e facendosi scivolare addosso la prematura espulsione di Mazzone a metà primo tempo; mescola e agita il tutto ed eccoti servito un pari a reti bianche che ha lasciato non poco amaro in bocca all’intero ambiente rossoblù. Mancosu è andato vicinissimo a dare la sua stoccata in pieno recupero con la palla che dopo aver sbattuto sotto la traversa è andata a rimbalzare sulla linea (questo si è evito dalle immagini, anche se alla fine la decisione spetta sempre alla direzione arbitrale che non ha convalidato il gol), episodio che, tuttavia, non avrebbe modificato la sostanza di una partita che la Casertana ha patito non poco. Ora, però, sotto con l’Aversa Normanna, match incastonato in un contesto in termini di motivazioni e sviluppo tecnico assai diverse. Difficilmente, infatti, crederemmo in un’Aversa che davanti al pubblico di casa contro i cugini casertani si rintani nella propria metà campo a difendere un pareggio che, peraltro, le servirebbe a ben poco. Per cui, accettiamo il risultato e concentriamo pensieri e speranze al derby del Bisceglia sperando che si materializzi quella vendetta ispirata al beffardo pari subito nella gara d’andata al Pinto. In ogni caso, continuiamo a sorridere sempre anche nelle avversità. Alla fine, signori miei, siamo in serie C.