E sono 8, il tassametro delle sconfitte corre inesorabile ed il libro dei record negativi mette un altro capitolo. Certo, vincere al Taliercio, contro la capolista Venezia non era proprio l’impresa più facile da compiere, ma la Juve ha dimostrato di potercela fare. Alla fine dei conti è un’altra, l’ennesima ‘non vittoria’ ma, francamente, ce ne frega ben poco quando guardi la classifica e vedi ancora 0 stampato di fianco al nome della Juvecaserta. E quando vedi Pesaro e Varese a 4, Capo d’Orlando a 6, altre già ampiamente staccate. Ancora una volta i bianconeri si fermano ad un passo dal traguardo, ancora una volta vengono meno le energie fisiche e mentali, ancora una volta il duo di esterni americano si prende un giorno di riposo, ancora una volta Ivanov suona la carica, ancora una volta Tommasini fa un partitone. Tutto già visto, insomma.
E’ appena arrivato Brian Chase: dopo le visite mediche si saprà se sarà un giocatore della Juve o no e se sarà in campo contro Trento. Pensiamo positivo, pensiamo che ci sarà: Caserta prende un esterno più guardia che play, meno assistman e più finalizzatore, più esperto e navigato che incline a vivere di emozioni. Forse è quello che serve veramente.
LA COPPIA CHE SCOPPIA. Quattro punti, 1/3 da 2, 0/5 da 3, 2/2 ai liberi, 4 rimbalzi, 3 perse, 1 recuperata, 2 assist, 1 di valutazione. Non sono i numeri che testimoniano la serata storta di un giocatore; sono i numeri, sommati, prodotti da Moore e Gaines nella sconfitta del Taliercio. Adesso, non è mai bello gettare la croce addosso a qualcuno, ma qualcosa va fatto. Le prove d’appello sono terminate, le occasioni sprecate dai due si perdono nella notte dei tempi, con loro in campo la Juve gioca peggio e, cosa più grave, acchiappa dei break micidiali. Andare avanti così non serve a nessuno: non serve al club, allo staff tecnico ed agli stessi giocatori che scarsi non sono ma se continuano su questa strada vedono precipitare le loro credenziali.
CROCEVIA TRENTO. La partita di lunedì contro la matricola Trento diventa IL crocevia della stagione bianconera. Una sconfitta spalancherebbe le porte del baratro, una vittoria ridarebbe speranza e fiducia ad un gruppo che appare in crescita ma ancora saldamente ultimo in beata solitudine. E guai a pensare che contro i trentini sarà una passeggiata.. anzi, proprio l’opposto. Costruita bene e con criterio salvaguardando parte del roster della promozione, la compagine guidata sapientemente da coach Buscaglia ha stanato due americani che fanno veramente la differenza come Mitchell e Owens. A questi si aggiungono il rampante Pascolo, il dinamico Filloy ed un gruppo solido per un team che si salverà senza sudare e potrebbe essere la Pistoia dello scorso anno. Ah dimenticavo, occhio a Flaccadori, giovane dal presente radioso e dal futuro veramente intrigante.
IL SESTO UOMO. Sarà il sesto uomo per la Juve o per Trento? Il Palamaggiò, l’ambiente che si vedrà lunedì, sarà veramente un dato da non sottovalutare. Sicuramente la pazienza è terminata: c’è chi invoca calma (pochi), chi invece non perdonerà più alcun errore ai giocatori. Si rischia, seriamente, di giocare in un clima che avrà ben poco di casalingo e come biasimare una tifoseria che ha avuto tanta, tanta, pazienza finora. Nell’occhio del ciclone, adesso, è finito il gm Marco Atripaldi reo, per molti tifosi, di essere colui che ha costruito il roster che sta scrivendo i record negativi del club. Atripaldi non ha mai nascosto le sue responsabilità, adesso sta provando a metterci una pezza.
VERITA’. Caserta deve virare, alla boa di metà campionato, a quota 6, poche storie. Deve vincere con Trento, Varese e Pesaro, poche storie. Sul cammino avrà le difficili, quasi improbe, sfide con Milano, Sassari, Avellino e Reggio Emilia: quindi deve, per forza, vincere quelle tre sopra citate. Ci riuscirà? Non so, adesso ogni avversario sembra una montagna alta, altissima, da scalare. Adesso bisogna fare quadrato e trovare una vittoria. Una sola maledetta vittoria per girare la stagione. Girarla subito, senza perdere altro tempo che qui se n’è già perso troppo.