“Passato il santo, passata la festa” ? Ci siamo ricordati del popolare adagio pensando alla questione dei campetti “Nike”, per i quali è più che reale il timore che vengano nuovamente dimenticati dall’Amministrazione Comunale.
Dopo aver riacceso l’attenzione pubblica sullo stato di degrado in cui versano i playground di via G.M. Bosco, incombe la realtà del mediocre, per il quale è previsto giocare a basket, tra le buche e le pozzanghere, su una superficie pericolosa per ogni ragazzo, con tabelloni che perdono viti e retine inesistenti o strappate.
Le polemiche, anche aspre, e le rivendicazioni legittime o meno, non sostituiscono la verità delle cose: i campi “Nike” sono un problema per il Comune.
Non sono, infatti, come dovrebbero, una risorsa della città per permettere l’aggregazione tra i giovani nel nome dello sport, un’area per il confronto e la competizione, un luogo di scoperta di nuovi talenti, ma solo uno scalcinato piazzale di cemento e asfalto, con cordoli a vista, ringhiere arrugginite, reti perimetrali, di supporto per rovi in libera crescita.
Per non parlare delle attrezzature sportive presenti, vecchie, rotte e assolutamente non a norma. E sorvoliamo sul fatto che le aree sono utilizzate durante il periodo scolastico, dai nostri figli nelle ore didattiche di “educazione fisica” della vicina Scuola Media “P. Giannone”, sezione distaccata.
Senza dimenticare che, per la cronica mancanza di fondi comunali, quello spazio non risulta tra quelli assicurati dal Comune per cui, pur essendo un luogo pubblico, eventuali infortuni non potranno essere rimborsati.
Noi della Juvecaserta abbiamo presentato un progetto per il recupero complessivo dell’area. Un progetto che vuole restituire ai giovani la possibilità di giocare al basket in un ambiente sportivo “normale”, forse straordinario per una città come Caserta: colorato, attrezzato, illuminato.
Un ambiente in cui sia possibile che gli studenti delle scuole possano godere di spazi sportivi veri. Uno spazio in cui garantire la possibilità di accesso a tutti. Uno spazio in cui le barriere architettoniche siano abbattute. Un luogo in cui garantire il massimo confort atletico.
Uno spazio in cui poter essere orgogliosi di ospitare manifestazioni sportive estive all’aperto, con spogliatoi e servizi accessori.
Uno spazio in cui bambini, ragazzi e genitori, possano convivere in nome dello sport.
Il punto ristoro e il piccolo store, niente sono se non strutture leggere di service per tutti quelli che vogliono sostare nei campi; nulla sono se non spazi di aggregazione e riconoscibilità del basket casertano e di un pezzo della sua storia.
Abbiamo deciso di offrire la nostra completa disponibilità e di affiancare l’Amministrazione comunale di Caserta per il recupero delle aree sportive urbane.
L’obiettivo è di invadere di basket la città. Non solo chiusi in palestre, assegnate o prestate alle associazioni, ma anche liberi e visibili a una città che da troppo tempo è chiusa in se stessa.
Una città che tutti ricordiamo pullulare di basket ai tempi dei “nostri” Gentile ed Esposito, ma poi via via seppellita dai più redditizi campi di calcetto.
E in questa direzione vuole andare l’ultima proposta, in ordine di tempo, che abbiamo sottoposto al Comune. Il recupero dei playground, vicino al parcheggio Iperion.
Due aree letteralmente abbandonate. Senza attrezzature e protezioni. Due aree che la natura circostante sta inghiottendo, tra rovi e asfalto. Due aree aperte ai giovani per cercare di farli divertire e non farli diventare sempre più bravi solo con le playstation.
Abbiamo dimostrato in queste due ultime annate che, lavorando con vigore e convinzione, si possono abbandonare strade impervie e fallimentari e raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.
I giovani sono il nostro futuro. I giovani di talento sono il nostro futuro cestistico. Non abbandoniamoli. Lavoriamo per loro.
Là dove c’è il basket, noi ci siamo.