«Bisogna avere pazienza e aspettare il momento giusto» e aggiungeremmo ‘la calma è la virtù dei forti. Ha chiosato in questo modo Marco Atripaldi ai microfoni di Goldwebtv nella giornata di ieri commentando la sua seconda esperienza alle kermesse a stelle e strisce da dirigente bianconero. Un finale che lascia da una parte intendere la frenesia del lavoro e dei contatti dell’ex Biella e Enzo Esposito con giocatori e procuratori, ma soprattutto anche la voglia di fare un passo alla volta, guardarsi ai lati e alle spalle per tenere sotto controllo anche e soprattutto la concorrenza in alcune trattative. Prudenza nel non voler affrettare le cose per evitare bagarre economiche, ma anche nel tentativo di capire se l’interesse principale del giocatore e della persona sono solo ed esclusivamente i soldi oppure la possibilità di rinunciare a qualche piccolo dettaglio economico e puntare sulla voglia di mettersi in luce della Juve e del giocatore stesso. Ecco perchè il momento della chiusura delle trattative è ancora molto lontano anche se non lontanissimo. Dalla parte dei bianconeri c’è sempre quella assoluta certezza di essere in netto vantaggio sul gruppo, di essere quel mezzo passo (non farsi ingannare dal termine in questi casi è necessario se non d’obbligo, considerando che mezzo passo in un mercato come quello attuale vuol dire tantissimo) avanti alle dirette concorrenti e solo due pedine da mettere sullo scacchiere voluto da coach Molin. Uno scacchiere che addirittura nella mattinata di ieri potrebbe aver aggiunto almeno una sorta di ologramma sul quadrato legato allo spot del numero ‘5’. Il tweet lanciato nei giorni scorsi da Linton Johnson parafrasando e per alcuni scimmiottando LeBron James ed il suo coming home, sembra essere passato dalla semplice e pura fantasia del web, ad un qualcosa che sotto sotto sembra avere del vero. L’appartenenza territoriale della moglie, la nascita del suo primo figlio, l’acquisto della nuova casa al centro della città ed il lavoro che lo stesso Linton Johnson sta facendo in questa off season tra i vari palazzetti ed i vari impianti sportivi di Terra di Lavoro, parrebbe essere molto più di una semplice coincidenza. Un qualcosa che, quindi, lascerebbe nelle mani di Atripaldi la sola ed esclusiva opera di ricoprire il ruolo di ala piccola titolare. Un ruolo per il quale nelle scorse settimane si parlava di Omar Thomas come uomo di esperienza e concretezza, ma con anche tanta fila alla sua porta specialmente in Italia, ma che ora con l’idea di portare Johnson all’ombra della Reggia in tutti i sensi, potrebbe anche essere quello destinato al rookie, quello destinato al nome da scoprire, quello destinato ad un giocatore con potenzialità e voglia di primeggiare cosi come la Juve ha dimostrato di voler fare nella prossima stagione e per il quale con la giusta pazienza si potrebbe anche aspettare e fare la propria puntata alla fine del giro cosi come ha affermato lo stesso Atripaldi nell’intervista citata in apertura: « Las Vegas è invece un circo impressionante, dove il business la fa da padrone. In questi giorni la presenza delle prime scelte ha richiamato grande pubblico, lavorare è diventato un po’ più complicato. Sappiamo che per i giocatori più interessanti siamo dietro le squadre di prima fascia con competizioni europee, ma c’è molto apprezzamento per Caserta, in particolare per lo staff tecnico arricchito da Enzo Esposito la cui presenza aiuta molto. Ci sono in piedi alcune trattative ma nulla che si possa chiudere in tempi brevissimi».