Trentuno giorni da ieri. Un mese che innalzerà definitivamente ed in maniera al quanto spropositata le temperature del basket mercato che è finalmente entrato all’interno del suo mese preferito, quello legato ai giocatori. Già perché se fino a questo momento quello legato alle panchine, gli addii e gli arrivi in pompa magna sono stati ben pochi rispetto agli anni scorsi, quello in chiave players, invece, potrebbe essere di sicuro molto più interessante e vivace. Probabile che non lo sia per molto tempo in casa Juve, dal momento che la politica societaria del club di Pezza delle Noci è stata quella di prevenire meglio che curare, agire in anticipo e prima di tuffarsi all’interno delle onde di un oceano che avrebbe potuto riservare delle brutte occasioni da ‘surfare’ in maniera egregia. Ed allora il team diretto da Atripaldi e Molin, ha deciso di partecipare alla kermesse estiva del mercato con solo tre cartucce da sparare. Tre cartucce da ricercare tutte nel mercato degli stranieri, dove sono compresi senza esclusione ed in caso di buona offerta o buona occasione tanto i giocatori americani quanto quelli europei, per il quale la Juve è ancora un po’ in vantaggio. Già perché attrazione fatale a parte per le stelle e le strisce e quindi per quei giocatori a cui tutti affidano il compito di fare la differenza, la stragrande maggioranza della prossima LegaA o se vogliamo anche del basket italiano, è principalmente concentrata sul tricolore e sui giocatori italiani. Tanti quelli che potrebbero cambiare magli, tanti quelli che potrebbero fare la differenza e dettare i ritmi del mercato sia nel massimo campionato che in quello immediatamente sotto. Ma come si diceva, questo è un terreno che alla Juve non interessa o potrebbe non interessare (il condizionale resta ancorato a quello spiraglio che è sempre giusto lasciare per quelle occasioni definiti come non rinunciabili) permettendo al club bianconero di potersi concentrare con un passo di anticipo su quello che serve per chiudere il roster. Anche qui la fretta non è per niente nelle corde della Juve, di sicuro Caserta ha già individuato quelle che sono le caratteristiche del prototipo del giocatore che vorrebbe potare all’ombra della Reggia per la prossima stagione e specialmente nel ruolo di small forward. Un prototipo che stando agli ultimi rumors di mercato dovrebbe essere assolutamente da quintetto con il ritorno di Vitali a fare lo specialista dalla panchina, ma che soprattutto conosca bene il nostro campionato. Un giocatore che possa dare esperienza, concretezza e presenza su ambo i lati del campo alla nuova truppa di coach Molin ed aggiungersi ai vari Michelori, Mordente, Vitali, Scott e Moore che con diversi gradi, ma tutti ormai consapevoli del livello del basket tricolore. Una scelta che potrebbe essere di sicuro dettata dalla voglia di riuscire a puntare ancora una volta le giuste ‘fiches’ sul verde tavolo delle Summer League americane. Il risultato dello scorso anno non è stato per niente male, ed ecco quindi la voglia di ripetersi. I ruoli restano quelli della front line, restano quelli del reparto lunghi che deve ancora trovare l’identikit del nuovo centro titolare, anche se è facile a dirsi vista la presenza di Andrea Michelori e quindi di un giocatore ormai specialista della difesa, dell’energia entrando dalla panchina ed ovviamente più diretto alla concretezza che all’atletismo. Riuscire a completare le caratteristiche del gladiatore bianconero con mezzi fisici e gioventù che possano anche far divertire il pubblico, non dispiacerebbe ad una società che ha dimostrato di saper puntare anche sulla scommessa giusta. Ed allora sia il ‘4’ che il ‘5’ verranno trattati o scelti direttamente ai due appuntamenti a cui la Juve nella persona sicuramente di Atripaldi, non mancherà e che si svolgeranno come di consueto tra i vari casinò del deserto del Nevada che circonda Las Vegas per poi passare a paesaggi pochi distanti dal paese dei balocchi per tanti bambini e che caratterizza la città di Orlando.