La mini vacanza con ritorno a casa e con la pallacanestro per una volta in secondo piano è terminata e coach Lele Molin ha fatto ritorno all’ombra della Reggia proprio nella giornata di ieri dove ha ripreso tutta una serie di allenamenti ai quali parteciperanno non solo i giovani atleti bianconeri, ma anche coloro che tornano da vari prestiti insieme a Michele Vitali e Claudio Tommasini. Una serie di allenamenti che andranno avanti per tutta l’estate con lo scopo di tenere alta la qualità fisica di alcuni, vedi Vitali e Tommasini che potrebbero anche rientrare all’interno del progetto della Nazionale sperimentale, ma anche per migliorare le doti tecniche lavorando tanto sui fondamentali, considerando che a questo punto della stagione il tempo è galantuomo nei confronti di questa parte di lavoro. Ma mentre si torna a sudare in palestra, il pensiero resta sempre ancorato alla prossima stagione, resta ancorato a quello che sarà partendo da quello che è stato cosi come ha confermato lo stesso coach Molin interrogato al riguardo: «Ripartire da un gruppo di sei persone è importantissimo e fondamentale non solo per un club come la Juve, ma lo dovrebbe essere per tutti. E’ importante perché si torna e si tornerà in campo con delle persone con le quali hai condiviso già un anno, hai condiviso le tue idee di pallacanestro e con le quali ti sei rapportato sia dal punto di vista del coach che dal punto di vista umano. Insomma si riparte da una sintonia particolare su questi ultimi due fronti che ci fa stare in una situazione sicuramente privilegiata rispetto allo scorso anno».
Senza contare che a differenza della scorsa stagione dove l’esperienza era forse argomento solo di Mordente e Michelori, ora puoi avere a disposizione quella schiera che possiamo definire di ‘veterani junior’…
«E’ una dimensione quest’ultima in cui mi inserisco anche io, nel senso che quando siamo arrivati qui a Caserta lo scorso anno eravamo quasi tutti ad una sorta di punto di inizio a partire dal quale dovevamo imparare qualcosa in più e crescere strada facendo. E sapere che si può ripartire dagli insegnamenti che ci ha regalato la scorsa stagione, mi conforta e ci fa strare più tranquilli oltre alla consapevolezza di sapere con chi ho a che fare in tutte le sfaccettature».
Cosa le ha consegnato questa prima avventura a Caserta?
«Professionalmente la capacità di capire come relazionarmi direttamente ed in prima persona ad un certo tipo di giocatori ed allenare di squadra in tutti i sensi. Dal punto di vista tecnico, invece, mi ha consegnato quel vissuto legato alla costruzione di un background di una squadra nuova in campo e nello staff tecnico».
Cosa le è ‘mancato’ e non vorrebbe che mancasse nella sua squadra nella prossima stagione?
«Il cosa ce l’ho ben chiaro in mente, ma non saprei dire se è un qualcosa che manca o è un qualcosa che necessita del tempo per essere acquisto e sto parlando ovviamente di quell’atteggiamento duro, della durezza fisica e mentale che in alcuni casi della scorsa stagione ci è mancato nelle partite e nei possessi sotto pressione».
Quindi cercherà più concretezza e meno spettacolarità o ancora una volta proverà a trovare il giusto mix tra le due cose?
«Di sicuro la concretezza è la cosa che ricerchiamo, ma questo non vuol dire che se hai giocatori concreti non debbano essere allo stesso tempo spettacolari. Di sicuro si cercherà di avere più concretezza in determinati momenti, gli stessi di cui si parlava in precedenza».
Si cercherà anche di portare a Caserta qualche altro giovane e dargli la classica possibilità come è stato fatto con Vitali e Tommasini?
«Mi auguro che ci sia questa possibilità perché al di là delle problematiche che possono derivare dal punto di vista professionistico, i giovani sono fonte di spensieratezza ed energia. Anzi credo che se siamo arrivati dove siamo arrivati dopo momenti particolari è stato anche grazie all’energia e alla voglia di non arrendersi mai dei giovani. Quindi vedremo se ci sarà la possibilità di farlo anche quest’anno».
Sul mercato che ora sta muovendo i primi passi, la Juve sarà guardinga o proverà ad attaccare gli obiettivi per provare ad evitare la concorrenza?
«E’ ovvio che ci proveremo a chiudere degli obiettivi e questo perché sappiamo già dove muoverci. Ma le regole del mercato devono fare il proprio corso e quindi non molleremo i nostri obiettivi, ma proveremo ad essere sempre vigili a tutto quello che accade. Parlare ora di questo nome o di quell’altro è molto prematuro».