Si infrange sul Salerno il sogno del Clan di conquistare solo e soltanto vittorie nel campionato di Serie C campano. Si infrange sulle decisioni arbitrali discutibili, molto discutibili in momenti chiave del match. Si infrange su una punizione all’ultimo secondo degli ospiti dalla linea dei 10 metri (in pratica da quasi metà campo). Un sogno, quello più importante, resta in piedi, però: quello di andare in Serie B. La partita finisce 19-16 (2 mete ciascuno)per il Salerno in casa dei sammaritani con uno spettacolo di pubblico sugli spalti (200 persone circa non sono affatto poche per questo sport), ma con un po’ meno spettacolo in campo, dove c’è tanto cuore, in compenso. Il primo tempo finisce 11-0 per i padroni di casa e tutti lì a crogiolarsi nella forza di una squadra che finora non ha conosciuto rivali. Qualche errore in mischia, in touche e nei piazzati, però, vanno cambiare il vento in favore dei salernitani. Un’ammonizione per parte con il Clan che allunga sul 16-3, poi la rimonta. Due mete e due calci dei rossoblù, dopo tante scorrettezze non sanzionate e due misure diverse nei giudizi delle medesime situazioni a parti invertite da parte del direttore di gara, regalano la festa a fine partita al Salerno che festeggia come se questa fosse stata la partita della vita. Il Clan raggiunge quota 72 punti, il Salerno 60 (con una gara in meno, un virtuale +7 per i sammaritani). Resta il rammarico per come è andata e per qualche punizione sbagliata di troppo, ma non si poteva chiedere di più ad un Alessio Villano che ha concluso la gara stremato dai crampi. Si poteva anche perdere prima o poi, ma non in questo modo.