Come si può giocare così bene in casa e così male in trasferta non è dato saperlo. E’ la storia della Juvecaserta del 2014: un team capace di infilare sette vittorie consecutive al Palamaggiò e non aver mai vinto lontano da casa. Misteri della vita, o meglio del basket. La storia della stagione bianconera si racchiude negli epici 40’ di sabato contro Siena. Sì Siena, la vicecapolista, la formazione che ha un orgoglio ed una dignità fuori dal comune nonostante stia occupando le cronache dei giornali per le visite della Guardia di Finanza e non per la clamorosa stagione che Crespi ed i suoi ragazzi stanno regalando al popolo mensanino. Sabato sono state emozioni vere in un Palamaggiò oltre le 4mila presenze grazie, inutile negarlo, all’iniziativa dei prezzi superpopolari messa in atto dal club (di più non so cosa possano fare). Primo tempo tutto di marca senese: si vedeva che erano in pieno controllo mentale, prima ancora che tecnico, della sfida. Ripresa bianconera ma Siena ha lottato fino alla sirena. Inutile, in questi casi, fare classifiche di merito perché senza l’apporto di tutti non si vincono queste gare. I playoff sono lì, ad un passo, ad un brevissimo passo. La Juve si merita di andare a sfidare Milano nei quarti di finale. Se lo merita.
UNA RIPRESA DA BRIVIDI. Cosa abbia detto Lele Molin negli spogliatoi tra il primo ed il secondo tempo non è dato saperlo; si sa solamente, e tanto basta, che era una Juvecaserta diversa. Una squadra aggressiva, cattiva, mentalmente solida anche quando non riusciva a mettere la freccia del sorpasso. Qualche partita di basket, in vita mia, l’ho vista e non sono certamente un veggente, ma più passavano i minuti, più ero convinto che avrebbe vinto Caserta. Lo si vedeva nel famoso ‘body language’: i bianconeri erano una macchina e dovevano solo inserire la freccia del sorpasso per chiuderla. Siena non è mai morta, onore a loro, ma veramente nessuno avrebbe fermato quella meravigliosa macchina che sfrecciava a Pezza delle Noci. Un secondo tempo che si consegna alla storia contemporanea della pallacanestro casertana.
CARTOLINE DAL PALAMAGGIO’. L’All Star Game della Lega A è stato un flop universalmente riconosciuto; i tifosi casertani e senesi, però, si sono rifatti gli occhi con la sfida del Palamaggiò che ha regalato una sequela pazzesca di giocate di grandissima spettacolarità. Nella Top10 di giornata sono finite la schiacciata di Ress a difesa schierata, la stoppata con contropiede (palleggio dietro la schiena) e gioca da 3 punti di Vitali ed, ovviamente, il super schiaccione rifilato da Brooks sulla testa di Hunter (ai limiti dello sfondamento ma il lungo senese si frega da solo con un tallone sul semicerchio). Negli occhi, però, ho anche: la stoppata pazzesca di Hunter che cancella Easley, un gioco da 3 punti assolutamente oltre ogni legge della gravità di Roberts ed un meraviglioso lay up rovesciato di Janning ad evitare almeno due stoppate. Insomma ci siamo divertiti tutti.
STRISCIONE ESASPERATO. Entro in sala stampa dopo la vittoria ed arriva un incazzato Marco Atripaldi: il giemme non parla della splendida affermazione, ma si sofferma su uno striscione. Sì, ok, ma quale? Io non l’avevo minimamente visto. Atripaldi ci racconta di questo famigerato cartello esposto in curva ‘Quattro Stelle’: “Dopo Bologna e Varese non ci intossicate anche la pastiera ed il casatiello”. Arriva Molin e rincara la dose perdendo, per un attimo, il suo stile calmo e pacato. Ammetto di non averlo visto questo striscione alle mie spalle ma mi sono interrogato molto sulle due uscite dei tesserati bianconeri. A me sembra, fuori dai denti, una polemica figlia solamente della pressione dell’immediato post gara. Atripaldi ha smorzato i toni il giorno di Pasquetta facendo una foto selfie (che tanto si usa di questi tempi) con pastiera e casatiello. Ecco, prendiamola per il verso giusto e guardiamo avanti.
VERITA’. Cancellate le due brutte sconfitte esterne, i bianconeri sono tornati ad incantare davanti al proprio pubblico. E che vittoria da urlo quella con Siena. Adesso la banda di Molin è padrona del proprio destino… e chi l’avrebbe mai detto ad inizio anno. Può bastare la vittoria casalinga contro Cremona, con due successi sei automaticamente dentro. A Sassari sarà quasi impossibile spuntarla visto che la Dinamo ha ripreso a marciare da vera fuoriserie, con Cremona al Palamaggiò si deve vincere senza se e senza ma, a Pistoia potrebbe essere una passerella senza stimoli. Ma potrebbe anche essere un drammatico, cestisticamente parlando, ‘dentro o fuori’, un tremendo ‘win or go home’. Si vedrà, un passo alla volta. Un solo appunto finale: meglio evitare questo nervosismo generale post partita. Non giova a nessuno e tanto, si sa, non si può piacere a tutti. Il campo sta dando dei risultati meravigliosi, solo questo conta.