«E’ una pausa che non mi trova assolutamente d’accordo e per un paio di motivi. Non credo che sia arrivata nel momento della stagione giusto per mantenere alto il livello di concentrazione per nessuna delle squadre che sono ancora impegnate nella corsa alla conquista di qualcosa e che sono quindi in una zona calda della classifica, qualsiasi sia l’obiettivo da raggiungere. La speranza è di tornare in campo e ritrovare la giusta concentrazione, ad aiutarci almeno ci sarà u impegno importante e di cartello come quello contro a Montepaschi Siena». Parte immediatamente con le marce alte ingranate il timoniere bianconero Lele Molin commentando quanto è accaduto nell’immediato passato bianconero e quindi partendo dalla pausa per l’All Star Game e l’impegno di tre dei suoi ragazzi, fino ad arrivare alle due sconfitte in trasferta che rappresentano il principale motivo per cui il ‘face to face’ con la Montepaschi diventa un appuntamento fondamentale per la corsa juventina alla post season. «Nonostante a Varese avessimo giocato peggio di quanto abbiamo fatto a Bologna – ha continuato lo stesso Molin – abbiamo avuto la nostra opportunità di vincere la partita. Purtroppo ancora una volta non siamo stati in grado di riproporre in trasferta quello che in genere siamo capaci di fare in casa. All’appello ormai mancano solo due trasferte e credo che a questo punto bisogna prendere consapevolezza di quello che possiamo fare e di quali sono i nostri mezzi, anche se poi la speranza è l’ultima a morire. In tutto questo c’è anche un bicchiere mezzo pieno da guardare e deriva dai numeri delle altre squadre sempre lontani da casa, dove si nota come solo Milano è l’unica ad avere un cammino on he road diverso e di un certo spessore. Quindi questo da u certo punto di vista mi consola e mi fa essere molto più sereno rispetto al campionato che stiamo facendo e verso un torneo che quindi sta dimostrando grande equilibrio».
Quindi dovesse trovare una ragione, quale indicherebbe?
«Come dicevo in precedenza il tutto è da ricercare nella coesione prima di tutto mentale in trasferta, ma soprattutto nei momenti importati e caldi di queste ultime».
La domanda sulla possibilità di vedere in campo Cameron Moore in questo ultimo periodo nasce spontanea…
«Visto come si sta allenando Tony i questo periodo e una condizione non ancora ottimale di Cameron, non ci sono dubbi che questa sera contro Siena giocherà Easley, ma non mi precludo cero la possibilità in futuro di poterlo utilizzare, a il tutto verrà valutato di volta in volta. Lui sta crescendo e lo ha dimostrato anche nelle amichevoli che abbiamo fatto nelle ultime due settimane con Avellino che ci hanno dato tra l’altro tante buone indicazioni».
Arrivando al punto cruciale della settimana, pensa che la situazione in cui sta versando la parte societaria senese, possa incidere sul rendimento della squadra?
«Assolutamente no e lo hanno dimostrato anche nelle scorse settimane. I giocatori ormai vivono dentro una bolla ed isolati da tutto quanto li circonda. Sono dei professionisti e lo stanno dimostrando, anche per loro stessi. Tutto quello che stanno facendo se o meritano, cosi come meritano di fare i playoff. Il loro obiettivo in questo momento è di raggiungere il secondo posto e probabilmente delle ultime quattro quella contro di noi potrebbe essere quella più abbordabile e quindi non vorranno perdere questa occasione».
Che sfida si aspetta e quale la chiave per provare a portare a casa la vittoria?
«Un match contro una squadra che seppur fatta da tanti rookies per l’Italia e per l’Europa ha dimostrato di avere talento e personalità per essere competitiva ad altissimo livello. Una squadra di grande mentalità che cambia aspetto in base anche a chi si ritrova di fronte. Dovremmo riprodurre una partita di grande energia e concentrazione mentale».