«Sono davvero molto dispiaciuto per quanto accaduto a Claudio inteso come prolungamento dello stop dovuto a nuove complicazioni che sono sopraggiunte dopo le visite sostenute in questo periodo». Non poteva partire da quella che può essere considerata la notizia più brutta e meno felice di questo ultimo periodo della Juve, l’infortunio di Claudio Tommasini, l’analisi di Marco Atripaldi. Un infortunio che si è prolungato nel tempo dopo lo stop per la frattura al quinto metatarso e che ora ha messo se non definitivamente, ma una serie ipoteca sulla parola fine di questa stagione per il talento bolognese. Già perché si tratta di fratture e lesioni delicate e che necessitano del giusto tempo di recupero e di guarigione ed affrettarle non servirebbe a niente cosi come ha affermato lo stesso giemme casertano: «Prima di tutto bisogna sempre prendere in considerazione quella che è la preoccupazione principale e cioè la saluta dei ragazzi. In secondo luogo la decisione di fare le cose per bene è che visto che Tommasini ha un contratto con noi a lungo termine, non andiamo di fretta e guardiamo avanti. Certo ci sarebbe piaciuto provare a recuperarlo per ultime due partite di campionato, ma dopo le ultime notizie sulle sue condizioni, non vogliamo nemmeno pensarci ad affrettare le cose, perché non servirebbe a nessuno».
Insomma una brutta tegola in un momento delicato…
«Come si dice in gergo, siamo un po’ sfigati, visto che sul finire del girone di andata abbiamo perso per infortunio Cameron Moore ed ora sul finire di quello di ritorno abbiamo avuto questo problema con Tommasini. Un vero peccato visto il momento delicato della stagione, ma di sicuro la squadra farà un passo in avanti anche per Claudio. Già all’All Star Game si è vista tutta la solidarietà dei compagni con Roberts che ha fatto la seconda schiacciata con la sua maglia numero 14 e questo ha fatto piacere a tutti. Dulcis in fundo per completare tutto il discorso alla sua mancanza, il mercato di LegaA e di Legadue è chiuso, quindi le deduzioni vanno da se. Vuol dire che i vari Mordente, i vari Vitali e tutti gli esterni daranno una mano in più per sopperire, come dicevo in precedenza, i suoi minuti».
Passando al basket e prima ancora dell’All Star Game e della ripresa delle ostilità, in una intervista patron Iavazzi ha parlato della questione Siena e non azione legale della Juve nei confronti della Mensana in caso di estromissione dalla corsa playoff della Juve. Il tuo parere?
«Assolutamente d’accordo e quello espresso da Iavazzi nei giorni scorsi è assolutamente il pensiero comune a tutti. Al di là di una regola sportiva, poi credo che le regole al riguardo, nonostante la liquidazione della società, parlino assolutamente di possibilità di Siena di fare i playoff se ha le risorse per finire la stagione».
Tre giocatori alla giornata delle stelle di Ancona, a dimostrazione che la bontà della stagione della Juve passa anche attraverso queste cose e non solo attraverso i numeri…
«Penso che le due cose vanno a braccetto. Se produci dei numeri mettendo in mostra poi dei giocatori che per merito o qualità sono astati sotto quei riflettori ad Ancona, vuol dire che qualcosa di buono l’abbiamo fatto. Peccato per Tommasini, altrimenti il numero sarebbe stato di quattro casertani, ma alla fine al di là del risultato finale la presenza in campo di Vitali, Roberts e Brooks sia stata un’ottima indicazione».
Lo stesso Vitali nei giorni precedenti alla domenica delle stelle aveva considerato queste convocazioni in nazionale merito anche se non della Juve…
«Noi gli abbiamo dato una possibilità, ma è stato lui a sfruttarla nel migliore dei modi. Quindi il merito è di entrambi».
Si arriva al campionato. Domenica andrà in scena la prima di quattro finali per i playoff. E si partirà proprio da quel Palamaggiò inviolato dal 29 di dicembre scorso…
«Di fronte ci saranno da una parte una squadra che in casa ha questi numeri ed un’altra che nell’ultimo periodo ha un ruolino di marcia spaventoso. Come al solito e come ci è accaduto in passato, ci ritroviamo di fronte in casa una squadra che sulla carta è superiore a noi e quindi come abbiamo fatto contro le varie Cantù, Reggio Emilia e Avellino, per provare a vincere abbiamo bisogno che tutti vadano al di là di quelli che sono i propri limiti e mettano in campo la partita perfetta. In casa oggettivamente siamo una squadra diversa grazie anche alla spinta del nostro pubblico ed è per questo che abbiamo pensato di abbassare il prezzo delle curve per creare un’atmosfera che possa essere per noi una discesa da prendere i pieno e ci possa portare a vincere anche questa sfida. Ci servono due vittorie per essere dentro. Dove arriveranno non ha importanza, intanto si parte da questa cima non certo facile da scalare».