«La Pasta Reggia Caserta comunica che il giocatore Claudio Tommasini non farà parte del gruppo che partirà nel pomeriggio di oggi alla volta di Varese. Il play, infatti, si è infortunato nel corso dell’allenamento di ieri sera. Sottoposto ad indagine diagnostica, è stata riscontrata una infrazione alla base del V metatarso del piede destro con conseguente immobilizzazione dell’arto attraverso un bendaggio funzionale. Il giocatore è stato costretto anche a rinunciare alla convocazione in nazionale ed alla partecipazione all’All star game di Ancona. I tempi di recupero saranno valutati nei prossimi giorni». Inizia immediatamente con una brutta notizia il countdown alla sfida di questo pomeriggio in quel di Masnago. Una notizia che priverà coach Lele Molin di una pedina sullo scacchiere della partita, di una freccia all’interno della faretra del timoniere casertano. Non c’è stato nulla da fare per Claudio Tommasini che nella sessione di allenamenti di venerdì pomeriggio ha visto sfumare non solo la possibilità di essere protagonista in campo contro la Cimberio e dare una mano ai propri compagni nel tentativo di mettere fine ad un trend negativo che dura ormai da tantissimo tempo, ma anche a quella che poteva esser la sua seconda soddisfazione personale di questa stagione e cioè alla convocazione in azzurro e alla Nazionale che scenderà in campo contro la selezione straniera al prossimo All Star Game. Un infortunio alla caviglia e al quinto metatarso che costringerà il play bolognese ex Torino ad un periodo di stop e di immobilizzazione per provar a recuperare nel minor tempo possibile. Il giovane bianconero, poi, non sarà nemmeno al fianco dei suoi compagni al PalaWhirpool in borghese, considerando che il suo nome non è tra quelli che seguiranno la squadra per dare il proprio supporto ed il proprio contributo in termini di incitamento ad una squadra che fa proprio dell’emotività uno dei suoi punti di forza. Non a caso i numeri e le differenze si prestazioni dei bianconeri tra casa e trasferta sono la più nitida dimostrazione di un gruppo che sulle ali del tifo bianconero e del calore del Palamaggiò ha fatto del tempio di Pezza delle Noci una sorta di roccaforte sulla quale ha costruito il proprio percorso verso la post season. Ma ora è tempo di cambiare, è tempo di voltare pagina, è tempo di crescere e di mostrare quelle che lo stesso Molin ha sempre indicato come elementi fondamentali per pensare di portare a casa una vittoria lontano da casa: forza mentale, fisicità e concentrazione su tutti i quaranta minuti di gioco. Un qualcosa che la Juve è sempre riuscita a dimostrare nelle precedenti sconfitte ‘on the road’ nella prima parte dei match. Cosi è stato contro Roma, cosi è stato contro Brindisi e cosi è stato contro la stessa Bologna. Una parte della partita che di sicuro Caserta sa di poter giocare e di poter mettere in campo. Ed allora l’attenzione si sposta tutta verso quella seconda parte, verso quel momento in cui la squadra di casa inizia ad alzar la pressione, ad alzare le mani mettendo fisicità nella propria difesa o il palazzetto ospitante inizia ad alzare la voce facendo sentire la propria presenza e la propria pressione agli avversari e di conseguenza il proprio sostegno ai padroni di casa. E’ in quel momento che Mordente e compagni devono fare un passo in avanti, devono evitare di perdere il filo del discorso in fase offensiva dove si passa facilmente da un gioco ragionato e con idea precise, ad uno dove la fretta di rimettere le cose a posto porta a tiri dalla lunga distanza affrettati, senza ritmo e con percentuali da capogiro, ma non nell’accezione positiva del termine. Il tutto, poi, deve essere contornato da una difesa che deve tornare ad essere un punto di forza sul qxuale puntare e non quella che ha commesso più di qualche errore nel finale di Bologna e che non è riuscita a dare linfa vitale ai bianconeri di Molin. Una difesa che di sicuro sarà la chiave della sfida di Masnago non solo per le attitudini offensive dei varesini, ma anche per i numeri che la Cimberio mette in scena di solito quando si tratta di sconfitte casalinghe: 76 punti abbondanti di media, con oltre 10 palloni persi e solo 5,5 recuperati. Il tutto con il 31% da tre punti.