Lo spettacolo deve andare avanti, il grande carrozzone del calcio non si può e deve fermare di fronte agli episodi di violenza successi sette giorni fa. Si riprende come se nulla fosse successo avendo sul groppone accumulato tante giornate di squalifica. Basterà per placare l’onda di inciviltà e violenza gratuita abituati a raccontare nel week end? La condanna alla violenza deve essere ferma ,decisa augurandosi la massima pena per i responsabili. Non ci sono giustificazioni che tengano legati ai risultati verso chi ricorre ad aggressioni verbali e fisiche puntando sulla forza del più forte,del branco, del gregge. Il presidente del Comitato Regionale Campania Lega Nazionale Dilettanti dottor Pastore interviene in maniera netta riguardo agli ultimi gravi episodi successi nei nostri campi di provincia: «Al campionato di straordinaria positività si è aggiunto un pomeriggio di violenza. I progressi qualitativi del calcio campano sono sotto gli occhi di tutti. Bisogna intervenire affinché non ci siano nuove situazioni negative. La giustizia sportiva farà il suo corso. Il calcio ha il diritto di essere giudicato come sua attività. A Giugliano ci sono state persone che avevano già precedenti penali o col provvedimento Daspo. Quando si trova al cospetto con persone con problemi con la giustizia si può solo invitare a smetterla, si può solo invitare a venire anche al Comitato ad utilizzare le loro energie in modo costruttivo, positivo e mai distruttivo. Basta con questa partecipazione armata l’uno contro l’altro. Con Vecchione, Beatrice e Santolo Guadagno sono stato a San Cipriano D’Aversa dove si commemorava la scomparsa di Don Peppe Diana positivissimo testimonial dei tempi nostri che amava il calcio. Mi sono formato come laico in un oratorio dove si formava alle regole del calcio,dello sport. Si giocava senza l’ausilio dell’arbitro. E’così difficile tornare ai valori di un tempo, al rispetto reciproco? Il discorso riguarda il rispetto delle regole della civiltà. E’ un accurato appello molto fermo al senso di responsabilità di tutti altrimenti avremo sempre argomenti negativi su cui dibattere. Si può e si deve applaudire chi ha vinto contro mio figlio. Non funestate un’attività nobile per natura La morte di Turco del Carinaro ha sconvolto tutta la realtà casertana. I dirigenti del Don Peppe Diana prima del match contro il Carinaro hanno donato una targa commemorativa alla famiglia del calciatore scomparso Questo è un messaggio di straordinaria bellezza. Ho vissuto nella Chiesa Madre di Carinaro città natia del Cardinale Sepe stipata all’inverosimile con tanti giovani che piangevano ho fatto questa considerazione. Si può morire in modo lieto perché la partecipazione di centinaia di persone dimostra un senso di vicinanza alla famiglia. Questa è Caserta, la Terra di Lavoro che abbiamo il piacere di amare».
Mario Fantaccione