«Per la prima volta in questa stagione, iniziamo la conferenza parlando non di salvezza, ma di playoff». Parte dal nuovo obiettivo la conferenza stampa di presentazione di coach Molin in vista della trasferta di Bologna. Un nuovo obiettivo resosi concreto dopo ‘importante e fondamentale vittoria di domenica scorsa contro Cantù e che ha chiuso definitivamente il discorso salvezza, proiettando i bianconeri direttamente all’interno della lotta per la conquista della post season. «Un obiettivo che ci siamo meritati – ha continuato lo stesso timoniere casertano – dopo un’eccellente seconda fase di stagione, ma che irrimediabilmente passerà attraverso delle vittorie in trasferta. Da qui alla fine abbiamo solo due partite in casa, dove abbiamo dimostrato di essere una squadra diversa, quindi risulterà necessario ottenere dei successi anche lontano da casa. Il nostro cammino, dunque, ci mette di fronte già ad un doppio impegno del genere ed il nostro obiettivo è quello di dare continuità e lustro a quanto fatto in casa».
Il primo passo è a Bologna, ovvero una tappa importante…
«Una sfida ad altissimo coefficiente di difficoltà, ma la squadra sta bene, sta lavorando bene e ha acquisito fiducia dopo l’ultima vittoria casalinga contro Cantù. Una sfida difficile contro una avversaria storica con la quale c’è una grande rivalità visto che può essere considerata una classica di questo campionato e che va affrontato in una maniera diversa dalle ultime trasferte anche se la sconfitta di Brindisi ci ha lasciato degli spunti interessanti da cui partire».
Volendo indicare ed individuare il punto focale della differenza tra le prestazioni casalinghe e quelle in trasferta della Juve, quale indicherebbe?
«Come tante volte abbiamo detto in occasione delle nostre trasferte, le squadre che giocano in casa sono sempre quelle che hanno una spinta maggiore nell’aggressività e fiducia nello stare in campo. Lo abbiamo dimostrato stesso noi mettendo un livello di aggressività e di agonismo diverso quando siamo al Palamaggiò e dove riusciamo ad aggredire i nostri avversari. Tuto questo avviene a parti inverse quando siamo in trasferta ed è questo che per una squadra come la nostra che in trasferta fa un po’ fatica in fase offensiva, a fare la differenza. Ma ora è tempo di cambiare registro, di tentare di fare quell’ultimo passo che ci manca per dare un senso non solo alla nostra classifica nell’immediato, ma anche a tutto il nostro campionato».
All’interno della fase offensiva di cui parlava, la prestazione dei suoi esterni possono essere considerate l’ago della bilancia dell’intera squadra?
«Assolutamente si e l’indicatore principale sono state le prestazione di Roberts e Moore nell’ultima sfida. Abbiamo bisogno di quel tipo di gioco e di prestazioni anche in trasferta per poter pensare di vincere, specialmente di Chris che lontano da casa deve ancora trovare il modo giusto per essere determinante su ambo i lati del campo. La stessa crescita di Moore ci ha dato modo di migliorare le nostre prestazioni in generale sia con la sua aggressività che la sua qualità migliore e cioè il passaggio coinvolgendo in attacco i compagni, ma soprattutto limitando le palle perse».
Quale la chiave per migliorare in trasferta?
«Al di la della prestazione corale offensiva, nelle ultime uscite a fare la differenza sono stati i duelli individuali. A Brindisi, per esempio, siamo stati dominati da Dyson, a Roma da Hosley e quindi dobbiamo fare un passo in avanti all’interno di quelli che sono i duelli nei duelli. Di sicuro non possiamo pensare di vincere tirando solo da fuori, ma abbiamo bisogno della presenza e dell’apporto di tutti».
Il doppio impegno in trasferta, ha anche un sapore diverso dalla qualificazione ai playoff, ma anche di posizionamento?
«I questo momento non ci pensiamo. Abbiamo bisogno di tre vittorie per essere sicuri di esserci, poi in questo campionato, tutto può accadere».