San Marco Evangelista retrocesso, Carozza: “Abbiamo pagato lo scotto del noviziato”



Il presidente Carozza
Il presidente Carozza

Il San Marco Evangelista incassa sul campo l’amara e meritata retrocessione in Prima Categoria. Ci sono state delle difficoltà oggettive, scelte che si sono rivelate errate. Sembrano lontano anni luce i due spareggi play off con una tribuna piena di tifosi e vessilli giallorossi. Dalle stelle alle stalle in un amen:il campionato di Promozione ha riportato tutti alla dura realtà sin da subito con i primi pareggi. La scelta del distacco dal tecnico Sergio artefice della promozione e di quasi tutti i giocatori cardine dell’ossatura della squadra che aveva fatto bene in Prima Categoria ha fatto il resto. Troppe falle per poter cercare di galleggiare al pari con gli altri. Molti i giocatori che hanno deluso ma quando la stagione nasce storta difficile raddrizzarla strada facendo. Da applausi il coraggio di Filippo De Lucia che ha accettato di guidare la squadra in una sorta di missione impossibile. Tanto entusiasmo ed ottimismo tipico del suo carattere con due vittorie consecutive che hanno galvanizzato l’intero ambiente:in un niente si è ritornati nella raffica di sconfitte e valanga di reti subite. Stoico il ds Tedesco rimasto col gruppo fino alla fine esponendosi sempre per il bene dei giallorossi:il campionato di Promozione è servito da lezione. Il campo dice che San Marco Evangelista non è ancora pronta per il gran salto:dagli errori si cresce tutti insieme, si può avere un’ampia visione su chi realmente si può puntare e chi no. L’attaccamento ai colori sociali, la voglia di emergere sempre devono nascere dentro sin dal primo momento. Un peccato per la piazza giallorossa abile sempre in campo a conquistare fantastiche promozioni piene di sacrificio e grande amore. C’è il tempo di pianificare con calma la prossima stagione: «Penso sia ancora prematuro parlare della prossima stagione. La matematica ha emesso la sentenza. Vedremo se ripartire dalla Prima o tentate un’altra strada. Voglio dar spazio ai ragazzi che non hanno giocato in queste ultime partite. Non mi aspettavo queste difficoltà. La prima volta ci ha scottato. Siamo partiti in un certo modo. La società ha dato e fatto tutto. Abbiamo cambiato quasi quaranta giocatori e tre allenatori. Abbiamo fatto l’impossibile. La prima volta ti porta ad affrontare di volta in volta le difficoltà della categoria contro giocatori esperti che la fanno da anni. E’stata un’esperienza iniziata da me e tutti credevamo ancora di fare la Prima Categoria ma alla fine la realtà è stata diversa. In tutti gli sport è così:quando si vince tutto va bene e felici e contenti. L’entusiasmo porta a trascinare quelle persone che non sono mai venute al campo. Spontaneo che quando la squadra va male ti seguano solo quelli che hanno sempre seguito la squadra».

Mario Fantaccione




error: Content is protected !!
P