Dopo un mese di assenza, è tornato a parlare il presidente del Foggia che conferma le dimissioni e il disimpegno totale.
“Capisco che l’interazione diretta sia più semplice ma c’è comunque la possibilità di interagire. Volevo essere certo che non si presentasse nessuno e ho preferito collegarmi da Bari”.
“Molti colleghi hanno scritto articoli di interesse da parte di imprenditore per l’acquisizione della società”.
Il presidente prosegue leggendo un comunicato sul suo trascorso a Foggia.
“Le dimissioni mie e di mio figlio sono irrevocabili. Con le mie dimissioni cadono anche gli onori e gli oneri collegati al Calcio Foggia. Entro il 16 aprile c’è l’obbligo da parte di chi arriva di rispettare le scadenze federali. Se non sarà così ci saranno punti di penalizzazione e nel caso non si presentasse entro giugno, la squadra ripartirebbe dal dilettantismo”.
Di errori ne ho fatti tanti. Mi sono affidato a professionisti come Brambilla, Roma, Zauri e Leone. Gli errori sono nella scelta dei professionisti come loro. All’inizio di quest’anno avevamo costruito una squadra importante. Non sempre quando si allestiscono squadre importante si ottengono risultati. Nemmeno la Juve che ha speso 200 milioni e poi non vincerà. Il campo è l’arbitro dice che siamo a 5 punti dai playout.
“Non so di che offerta si parli. Sono rimasto qui per aspettare un emissario della cordata. Il Foggia con me non fallirà ma sicuramente non la iscriverò. Sono due cose diverse”.
“Con le condizioni con cui ho acquistato il club dalla Pintus. Io ho acquisito il club con una debitoria di 2,7 milioni e l’ho rilevato a 1,8 milioni. Queste sono le condizioni per cedere”.
“Sto togliendo il disturbo perchè la situazione è diventata imbarazzante. Non capisco cosa stiano contestando”.
“Penso che più di un giocatore abbia staccato la spina. Sono tre gare che non vedo più un atteggiamento giusto e sono molto deluso dal gruppo squadra”.
“Non ho fatto nessuna dimissione. Si è fatto poco di quello che ho chiesto. Sull’attaccante ci sono state diverse situazioni, non certo economiche”.
“Zauri e Leone non sono fuori, concluderanno il campionato e cercheranno di togliere questa situazione d’imabrazzo”.
“Fino al 16 aprile qualcuno potrebbe arrivare. Se non ci saranno soldi nelle tasche, la mia azienda non metterà più un euro”.
“Personalmmente la mia decisione è irrevocabile. Ho rispettato la volontà delle curve. Io non posso cedere al Comune una società di capitali. Se io parlo col sindaco, non si risolve il problema. Il primo cittadino sicuramente contatterà gli imprenditori disposti a farsi avanti. La mia esperienza a Foggia è finita, ho rispettato la volontà delle curve”.
“In una Pec avevo scritto a Luca Leone che c’era bisogno di mandar via 8/9 giocatori. I risultati mi hanno dato ragione. Poi abbiamo avuto un’involuzione mentale che non mi riesco a spiegare”.
“Dopo la partita con la Casertana ho maturato l’idea di andar via. Ho continuato a ricevere offese da parte di tutti, quando a scendere in campo non sono io. Il presidente va criticato per aspetti economici. Più di fare questo non so cosa fare”.