Il paragone sembra forte ma in fondo non lo è. Quando la Juve in estate ingaggiò Mimmo D’Argenzio sapeva chi andava a prendere. Un leader, un casertano cresciuto nel vivaio della gloriosa Juvecaserta ma anche un giocatore di talento che può dare molto al basket. Ventiquattro anni tra poco più di un mese, il play casertano anche domenica ha fatto impazzire i tifosi bianconeri. Quando parte in palleggio, quando punta l’avversario, l’arresto e tiro, la virata, le finte e gli assist, per un attimo ci fanno tornare indietro al basket di un tempo, ben trent’anni fa quando la Mash Verona aveva tra le sue file Mike Iuzzolino. Un italo americano che dopo aver impressionato nella Nba per un paio di anni, trovò fortuna nel nostro paese vestendo le maglie di Verona, Roma e Milano. Ma con gli scaligeri si tolse le sue più grandi soddisfazioni arrivando in semifinale scudetto, alzando una Coppa Korac e Supercoppa italiana. Probabilmente i più nostalgici ricorderanno i suoi ‘arcobaleni’ e quei canestri da ben oltre i 6,25 (all’epoca il tiro da tre era più vicino). Chiedete a Pesaro e Treviso che quando incontravano il ‘paisà’ erano incubi per tutta la serata. E allora sì, quando D’Argenzio mette in mostra tutto il suo repertorio sembra di rivedere il talento cristallino di quel play poco più alto, ma altrettanto capace di infiammare le platee e strappare il pubblico. Domenica il ‘nostro’ Mimmo ci ha deliziato con giocate strepitose: prima uno dei suoi pezzi forti, il famoso ‘arcobaleno’, poi un tiro da oltre venti metri, un ‘buzer beater (così i più giovani non possono dire che siamo troppo vecchi) che ha fatto esplodere il ‘Palapiccolo’ e poi una infinità di assist per i compagni che gli stanno facendo conservare una media di quasi quattro a gara. E allora no, riguardando le immagini, il paragone non è esagerato…