Non è bastato il mea culpa di Carretta in sala stampa. Una sorta di scudo (molto debole) per il tecnico che a sua volta aveva dichiarato di essere estremamente deluso dall’atteggiamento della squadra. Ma le parole di mister Iori, a differenza delle altre volte, non hanno salvato la prova corale, anzi sono sembrate un vero e proprio j’accuse ad ogni singolo calciatore. Ci si attendeva una Casertana ben diversa da quella vista (o non vista se preferite) ieri a Biella. Un passo indietro allarmante che ha fatto sprofondare i falchetti in quart’ultima posizione. Le parole dell’allenatore non sono passate sotto traccia e a quanto pare la dirigenza sta riflettendo sul da farsi. Non c’è un imminente esonero (anche perchè gennaio potrebbe essere un mese decisivo viste le sfide con Turris, Messina e Taranto) ma sicuramente non c’è più quella serenità di prima. La squadra è come se avesse spezzato quella linea di continuità con le precedenti prestazioni. Sì è vero, non si vede un calcio spumeggiante e spettacolare come quello di Caramanno nè il tiki-taka di Guardiola, ma almeno si creavano diverse occasioni da gol e c’era un fil rouge di gioco che a Biella è completamente mancato. E allora che si fa? Probabilmente le parti si incontreranno o si parleranno per capire come intervenire. Ma ora non è una questione di uomini o mercato (a proposito, Vano non è Maradona e servono almeno altri tre rinforzi tra attacco e centrocampo), piuttosto di mentalità e atteggiamento completamente sbagliato. Dunque Manuel Iori non è più così saldo sulla panchina rossoblù. Probabilmente avrà l’occasione per raffreddare la sua postazione sabato contro il Picerno. Certo è che se dovesse arrivare un’altra sconfitta o una brutta prova come quella di ieri, ci sarebbe l’inevitabile.