MONDRAGONE – Le favole calcistiche cosi come i cicli, hanno un inizio e hanno una fine. Il sogno di tutti i ragazzini è quello di poter debuttare un giorno con la squadra della tua città dove sei nato. Poi arriva quel giorno dove debutti in prima squadra e in seguito arrivano altre esperienze. Stiamo parlando di un calciatore di Mondragone Roberto Bergantino che in questi giorni ha preso la decisione di appendere le scarpette al chiodo. Roberto è un attaccante che ha fatto tanta esperienza e tanti sacrifici ma al suo tocco ha fatto gioire piazze intere cui ha giocato. Tante le piazze in cui ha giocato, Falciano, Teano, Piedimontese che nella stagione 2021-22 ha messo a segno 22 reti stagionali (suo miglior record) . La passata stagione ha iniziato l’esperienza con il Rufrae di Presenzano in Prima Categoria per poi accettare la proposta della squadra della sua città Mondragone in cui ha messo a segno 2 reti.
La redazione di Sportcasertano ha realizzato una intervista speciale al centravanti granata
Dopo tante battaglie sportive sui campi della Campania ha deciso di salutare il calcio, quando è maturata questa decisione?
“Questa decisione è maturata dopo questo campionato dove il fisico causa alcuni problemi fisici mi ha detto che era il momento di prendere questa decisione. Ci tenevo tantissimo a finire la carriera nella mia città Mondragone. Il destino ha voluto che dovevo lasciare e salutare questo sport con ultima partita a Mondragone con gol nella semifinale playoff”.
Sei stato un punto di riferimento e un esempio per la Piedimontese e di conseguenza per il gruppo cui hai fatto parte, quale è stato il più bel momento che hai vissuto con il club biancazzurro?
“Spero di aver lasciato un segno ovunque sono andato. La passione, la dedizione, l’adrenalina, il lavoro di squadra e il divertimento di questo sport sono state la mia motivazione fin da bambino. L’obiettivo era di giocare finché la scintilla, che si era accesa quando ho toccato una palla per la prima volta, fosse stata accesa. Come calciatore si sa, le cose non vanno sempre come devono andare. Spero di essere stato un buon compagno di squadra per tutti coloro che hanno condiviso lo spogliatoio con me”.
La partita più bella ed emozionante che hai giocato?
“Sono state tantissime le partite e i gol emozionanti, ad esempio nell’ultima partita a Mondragone forse lo porterò per sempre nel mio bagaglio di ricordi perché è stato il mio ultimo gol con la maglia della squadra della mia città”
Come è stato il rapporto con i tecnici che hai avuto e chi ricordi con piacere?
“Ho avuto sempre un rapporto collaborativo e trasparente. Sono stato sempre un ragazzo disponibile al sacrificio e al lavoro. Spero che a tutti gli allenatori che ho avuto ha fatto piacere lavorare con me. Ricordo tutti o quasi tutti con piacere perché chi nel bene e chi nel male hanno fatto tutti parte della mia vita”.
Che rapporto hai avuto con la tifoseria piedimontese e altre cui hai giocato?
“Ho sempre avuto uno splendido rapporto con tutte o quasi tutte le tifoserie in cui ho giocato. Sono del parere che chi lotta e suda la maglia è difficile che non viene amato dai propri tifosi ed io sono uno che la maglia a prescindere dalla piazza e dalla categoria l’ho sempre sudata. Lascerò il calcio giocato ma non abbandonerò mai questo sport. Chissà il futuro cosa provvederà. “
Ringraziamenti particolari ?
“ Desidero ringraziare tutte quelle persone che mi hanno dato l’opportunità di mettermi in gioco ma in primis voglio ringraziare la mia famiglia, che con amore e pazienza mi hanno permesso di vivere il mio sogno, non avrei potuto desiderare un supporto migliore nei momenti belli e in quelli meno belli. La società Mondragone City nella figura del presidente Campoli e di Pagliuca che fin dal primo momento hanno creduto nelle mie qualità umane e sportive. È stata un’esperienza e un viaggio incredibile che ora devo abbandonare, ma sono ottimista nei confronti di un nuovo capitolo della mia vita”.