TEMPO DI SCELTE. Curcio si congeda: “Torno al Catanzaro ma con un progetto ambizioso resterei qui. E sul Benevento…



Alessio Curcio (foto Giuseppe Scialla)

“C’è rammarico perché si poteva comunque andare avanti, visto il vantaggio dell’andata. Come abbiamo dimostrato noi, il vantaggio di 1-0 è fondamentalmente irrisorio perché conta veramente poco” – Alessio Curcio, attaccante della Casertana, è intervenuto nel corso di Focus Serie C su Ottochannel-  “Approccio alla gara? Abbiamo cercato di contrastarli, non eravamo attendisti ma distanti rispetto a loro che, avendo gamba e qualità, ci hanno creato difficoltà. Cambio di modulo? Nel primo tempo abbiamo chiuso sotto di 1-0 ed eravamo ancora in vantaggio. Nella ripresa ci siamo messi a specchio, loro hanno creato molto meno e, per assurdo, hanno fatto due gol. Le analisi vanno fatte a 360° e in maniera lucida. È vero che siamo una squadra con effettivi dal valore alto, ma è anche vero che ci siamo trovati assieme a settembre e ci siamo conosciuti strada facendo. Il ritiro è fondamentale per dare un’impronta alla squadra: se non fai il ritiro, ti trovi in campo alla prima contro il Benevento e non hai tempo di lavorarci, perché abbiamo fatto 12 partite in due mesi, alla lunga la paghi. C’è stata la trasferta a Torino, poi dopo tre giorni ci siamo ritrovati a Caserta: il viaggio ha tolto qualcosa.

Futuro? Non lo conosco, non dipende solo da me. Sono di proprietà del Catanzaro e quindi tornerò lì, poi vedremo cosa succederà. Qualora si facesse un progetto molto ambizioso, non avrei nessun problema nel rimanere. Ho giocato poco? Sottoutilizzato, no. Ho giocato sempre. Qualche volta ho iniziato dalla panchina. Conta relativamente poco partire dall’inizio o meno, se uno riesce a determinare la partita lo fa a prescindere. Giocare nel Benevento? Sono di Benevento, penso che la risposta sia scontata. Lo seguo con affetto, sono andato anche a vedere la partita. Parliamo della mia città. Cangelosi? Nonostante tutte le difficoltà del caso, ha portato comunque la Casertana al quarto posto e a tre punti dall’Avellino. È stata la chiusura di un’annata bella, di una cavalcata emozionante, per un gruppo con tante personalità e caratteri diversi. Uscire fa male. La difficoltà più grande credo sia stata quella di riuscire a far combaciare tutti questi giocatori che non si conoscevano e che non conoscevano l’allenatore. La difficoltà è notevole: oltre al lavoro di campo, c’è da fare un lavoro dal punto di vista mentale. Lui ha avuto grosse difficoltà proprio per questo motivo, c’erano giocatori con personalità e caratteri forti, difficili da tenere a bada. Tifosi? Siamo molto contenti di aver portato tanta gente al campo. Per noi questa è una grande vittoria”.




error: Content is protected !!
P