Una vera e propria bandiera che è entrato a far parte della storia dell’Avellino. Nove anni in biancoverde stabilendo il record di militanza continuativa in quattro stagioni diverse dalla D alla B. Cinque anni con la fascia da capitano e un legame viscerale con i lupi. Angelo D’Angelo, da meno di un anno ha deciso di smettere col calcio giocato ma segue molto da vicino tutto il mondo del pallone. Con la Casertana due anni intensi da lottatore e grande professionista. “Tutti conoscono il mio legame con Avellino che per me è casa. Ma ho trovato in Caserta la scelta migliore che potessi fare. Dopo la mancata iscrizione al campionato non potevo trovare città e squadra migliore. In poco tempo ho legato molto con la tifoseria, la città e ho conosciuto nuovi amici. Onorato di poter indossare quei colori a cui sono molto attacco unitamente a quelli biancoverdi”.
Il derby di lunedì sarà particolarmente delicato in ottica podio e forse qualcosa in più per gli irpini. “Tempo fa dissi che alla lunga, visto l’allenatore, i carichi di lavoro e la qualità dell’organico, la Casertana sarebbe uscita fuori e fino a dicembre ho avuto ragione. Poi sono incappati in qualche risultato negativo e hanno perso contatto con i primi posti. Ma ritengo che la Casertana sia comunque la squadra da battere e resta molto ostica da affrontare per chiunque. L’Avellino è la squadra che in termini di rosa e nomi la più forte del campionato. Hanno investito tantissimo e pensavo, a questo punto della stagione, fossero in netto vantaggio sulle altre. E invece stiamo assistendo a un campionato diverso con la Juve Stabia meritatamente al comando.
Ho visto più volte giocare le vespe e posso dire che gioca un gran calcio, a memoria ed è bella da vedere. Neppure io mi aspettavo una stagione del genere, ma quello che conta nel calcio sono le vittorie e loro sono lassù non per caso. Quella di lunedì sarà una sfida particolare: innanzitutto è un derby e in quanto tale può succedere di tutto. Conteranno le energie mentali, le motivazioni e la determinazione dei calciatori in mezzo al campo. Sarà un bello spettacolo anche perchè le tifoserie sono gemellate e il colpo d’occhio non mancherà. Ma alla fine conterà sempre il risultato del campo e saranno vietati altri passi falsi, da una parte e dall’altra”.