C’è una voce nella testa di ogni presidente di calcio che vuole vincere. C’è un nome Francesco e un cognome Farina. E quella voce l’avrà sentita anche il patron della Sarnese Aniello Pappacena quando a inizio gennaio decise di affidargli la panchina dopo Turco e Pirozzi. E lui ha subito ripagato la fiducia portando a casa il primo trofeo stagionale. Arriva così un altro successo in bacheca per il tecnico casertano Francesco Farina. La conquista della Coppa Italia di Eccellenza mercoledì alla guida della Sarnese contro la Puteolana, fa salire a sei i trofei per l’allenatore di Tuoro. Senza dimenticare i sette campionati vinti. Ha deciso un colpo di testa di Davide Evacuo nei tempi supplementari. Felice intuizione di Farina che ha fatto entrare il bomber a partita in corso.
“Una gara complicatissima perché la Puteolana gioca insieme da inizio anno io sono arrivato soltanto da tre settimane e avrei voluto più tempo per prepararla. Abbiamo giocato molto bene il primo tempo poi siamo un po’ calati nella ripresa. Voglio però condividere questo successo con Carmine Turco ed Egidio Pirozzi, i tecnici che mi hanno preceduto e che hanno costruito l’accesso alla finale. Io l’ho semplicemente vinta anche se poi partite come queste sono secche e vanno vinte”.
Nello staff tecnico del mister anche un altro casertano, Massimo Fusco.
“Ci conosciamo da 25 anni e ho avuto il piacere di allenarlo a Marcianise. Voleva fare questo tipo di esperienza facendo il mio vice in un club importante come la Sarnese. Mi sta però dando una grande mano e ringrazio sia lui che Giuseppe Piccolo e Mimmo Torre perché quando si vince lo si fa sempre insieme”.
Per te un altro capolavoro. Sette campionati vinti, sesta coppa Italia portata a casa di cui quattro regionali e due nazionali. Unico allenatore in Italia ad aver vinto in tre regioni diverse.
“Non sapevo di questo record e ovviamente fa sempre piacere. Vincere in regioni diverse è bellissimo perchè ti confronti con altre realtà e mi sono sempre trovato bene ovunque. Ma la vittoria è giusto condividerla con tutta Sarno e la Sarnese. Ho la fortuna di avere un grande presidente come Aniello Pappacena a cui dedico la coppa, a tutta la sua famiglia e in particolar modo a Carmelo e Tiziana che attraversano un momento particolare. Vincere non è mai facile e un grazie speciale anche ai tifosi che ci hanno incoraggiato e sostenuto. E un lavoro di gruppo perché dietro me c’è un gruppo di veri uomini che mi segue e mi supporta. Spero di poter far bene fino alla fine anche in campionato”.
Nove punti di vantaggio però sei arrivato a Sarno per allungare il tuo palmares e riportare la Sarnese in quarta serie.
“Mancano dodici gare e i punti a disposizione sono tanti. Il vantaggio sembra tanto ma non è così. Serve restare concentrati, umili e sempre sul pezzo perché non ti puoi distrarre minimamente se vuoi restare lassù”.
Un’eccellenza casertana che sta portando il nome di Caserta in giro per l’Italia del calcio.
“Mi fa piacere ma faccio solo il mio lavoro e ci sono tanti tecnici emergenti. Ho vinto abbastanza ma ci vuole anche un po’ di fortuna…Comunque ho avuto ottimi maestri come Tobia, Caramanno, Varrella, mio cugino Gianfranco e Pino Ciontoli. Ho cercato di prendere da ognuno qualcosa e poi man mano che vai avanti aumenta l’esperienza e riesci a toglierti qualche soddisfazione. L’importante poi è anche avere una mentalità vincente sia nella vita che nel calcio sperando che alla fine il lavoro prevalga”.