Domenica pomeriggio il Gladiator è atteso dalla delicata sfida contro la Nocerina. In panchina siederà per la prima volta il trainer Giovanni Masecchia, che ha scontato le cinque giornate di squalifica rimediate lo scorso anno con il Pompei: “Sono contentissimo che l’incubo squalifica sia finito: per un allenatore andare in panchina è vitale. Chiudendo la parentesi, si è trattata di una mezza ingiustizia perché alla mia squadra fu annullato un goal regolarissimo per l’approdo alla finale play-off. Oltre il danno anche la beffa con una sanzione dura che non meritavo e che ha condizionato la prima parte di questa esperienza”.
Coadiuvato dal suo fido secondo Salvatore D’Angelo, il tecnico commenta i primi quaranta giorni all’ombra dell’Anfiteatro: “Sin dall’inizio dell’avventura a Santa Maria Capua Vetere sapevo che c’erano delle difficoltà ma questo non ha spento in me la voglia di allenare il Gladiator. Ho avuto il coraggio e la voglia di sposare la causa nerazzurra, non perché è l’ultima spiaggia, bensì è una piazza che ho sempre stimato. La situazione era difficile, infatti appena siamo arrivati c’erano diversi calciatori che volevano andare via per scelta loro. Tutto ciò è stato superato perché il direttore sportivo Antonio Governucci ha fatto un lavoro grandissimo ed ha risolto tutti i movimenti in entra ed in uscita. Finalmente, da venti giorni ho a disposizione una squadra completa: è necessario un po’ di tempo per far esprimere una squadra ma i ragazzi stanno accorciando i tempi. Per tre, quattro partite ci siamo espressi bene, bloccati da episodi che sono visibili a tutti. Penso che in diversi casi le cose sono andate storte, in virtù dell’assillo del risultato che purtroppo ci opprime. Siamo ultimi ma io guardo lontano: ce la metteremo tutta per ribaltare ogni pronostico”.
Sul prossimo avversario dei nerazzurri, l’allenatore prosegue: “A dimostrazione che le difficoltà possono capitare a tutti, anche la Nocerina era partita per vincere, con investimenti ingenti, ma poi ha vissuto un periodo complicato. Rispettiamo il blasone, la storia del club rossonero ma noi siamo chiamati a giocarci ogni gara con il coltello fra i denti. Abbiamo bisogno di fare punti, venderemo cara la pelle dappertutto”.
Masecchia tocca il tasto campo: “Ho sempre avuto un grande rapporto con i tifosi. Dieci anni fa ho vinto la Coppa Campania con gli Allievi e poi ho vissuto la prima esperienza da secondo con Enzo Troiano, per cui sono legato al Gladiator. Negli anni passati mi sentivo con persone di Santa Maria Capua Vetere, con cui c’è un grande rispetto. Riguardo alla questione campo, ho chiesto al presidente Giacomo De Felice ed al dottor Stefano Valletta di giocare una sola partita su un manto in erba sintetica e loro mi hanno accordato questa possibilità, così da consentire alla squadra di esprimersi al meglio. In seguito poi si valuterà. Tutto è fatto in funzione di salvare il Gladiator nell’anno del Centenario, costi quel costi”.
Infine un appunto sulle critiche ai calciatori: “Noi non siamo scarsi: per me è la miglior squadra che esiste. I miei li difenderò e sono convinto che tutti insieme conquisteremo la permanenza in Serie D”.