CASERTANA, SOGNARE È LECITO. Vetta a soli 5 punti è un miracolo dopo un’estate travagliata e il tour de force

Rendimento eccezionale dei rossoblu che stanno vivendo una stagione per nulla normale



La Casertana fa festa con i tifosi al Pinto (foto Giuseppe Scialla)

CASERTA – La classifica parla chiaro: c’è anche la Casertana nelle posizioni di vertice. Il quadro, generato ieri sera dai posticipi della tredicesima giornata, delinea una graduatoria che sorride ai falchetti. Con i pari della Juve Stabia e del Benevento, rispettivamente contro Foggia e Giugliano, la leadership delle Vespe è distante appena 5 punti mentre il secondo posto di irpini e sanniti è a 3 lunghezze. Rossoblu sul podio, in coabitazione con il Picerno che ieri ha avuto la meglio sul Potenza. Un groviglio di squadre in pochi punti, per cui vale la regola del sei: sei squadre in sei punti nei primi sei posti, dalla Juve Stabia al Latina.

NORMALE ED ECCEZIONALE. In un mondo in cui tutto sembra scontato, i fatti eccezionali vanno rimarcati, perché vanno al di là della normalità. Di normale c’è ogni squadra di Serie C che viene assemblata tra maggio e giugno, va in ritiro a luglio ed ha già una propria fisionomia per l’inizio di campionato di fine agosto od inizio settembre. Di eccezionale c’è la Casertana del presidente Giuseppe D’Agostino che vive un’estate intera in stallo tra Serie C e D, con un ritiro disputato con pochi confermati a Roccaraso, tanti giovani e qualche acquisto, Camillo Tavernelli, che ha creduto o perlomeno sperato nell’ipotesi professionismo. Ma non è finita qui: prime sentenze, poi l’ufficialità del 30 agosto 2023 che ha aperto le porte della C ed un mercato assemblato in 2 settimane in vista dell’esordio del 17 settembre contro il Benevento.



COME UNA SQUADRA DA CHAMPIONS. E poi? Come è poi? È qui che viene il bello, con la Lega di Serie C che dà il benvenuto alla Casertana con un cartello di queste sembianze “Avete voluto la bicicletta? Ed ora pedalate”. Ancora sconosciuti tra loro, i ragazzi di Vincenzo Cangelosi si trovano catapultati in un tour de force simile a quelli delle squadre di Serie A che si qualificano alle Coppe europee. La bellezza di 12 partite in 43 giorni: una partita ogni tre giorni e mezzo come un Manchester City, Napoli, Bayern Monaco o Paris Saint Germain qualsiasi. Con la differenza che però è Serie C ed appena pochi giorni prima, la maggior parte del gruppo era ad allenarsi altrove, in contesti totalmente differenti. Con onestà intellettuale, va precisata la forza del gruppo allestito dal ds Alessandro Degli Esposti ma il ritardo obbligato nella composizione della rosa è un fattore che avrebbe creato non pochi problemi a tutti.

MIRACOLO. Nel momento topico dell’inizio, come è ovvio che sia, i falchetti hanno raccolto meno di quanto creato in qualche partita, sono stati sospinti dall’entusiasta pubblico rossoblu quando l’energia finiva, si sono esposti a qualche figuraccia (vedi Catania al Pinto) ma poi, con il tempo e soprattutto grazie alla metodologia ed alla filosofia di Cangelosi, hanno trasformato i primi fischi in applausi, concretizzando le prime vittorie. Ed hanno trovato quell’assemblamento che è alla base della striscia di cinque vittorie consecutive che i falchetti non vogliono interrompere per nulla al mondo, nel tentativo di rosicchiare sempre più punti ai predecessori. Anche perché la squadra sta bene e pende dalle labbra del ‘maestro’ di Palermo, con un’ambizione infinita. Ora si vola sulle ali dell’entusiasmo e si guarda solo al futuro ma ogni tanto bisogna cliccare sul tasto rewind e tornare indietro per capire le dimensioni dell’attuale super stagione rossoblu. Se non è miracolo questo…


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