GIOIA TAURO – Il calcio non vive un momento semplice. Dopo i casi di Lamezia Terme che ha messo la parola fine anticipatamente al proprio campionato ed il caso Casoria (CLICCA QUI PER LEGGERE), un nuovo terremoto si abbatte sul Sud Italia e riguarda ancora la Calabria. Il club in questione è la Gioiese che vive una situazione complicata, a tal punto che il presidente ha chiesto un aiuto alla città. Lo spettro del fallimento è dietro l’angolo, con il girone I che rischia di perdere non solo una ma ben due compagini.
COMUNICATO STAMPA GIOIESE
Siamo in difficoltà! Non abbiamo timore, ne vergogna ad ammetterlo. Nelle ultime ore le voci sono circolate velocemente ed il post pubblicato dal nostro principale sponsor le ha confermate. Purtroppo, per tanti motivi, Francesco Sergi non potrà continuare a sostenere il progetto della Gioiese 1918 e, pertanto, verrà a mancare una delle più importanti fonti di sostentamento del nostro club. A Francesco va il nostro più sentito grazie per il contributo che ha dato alla causa viola, come se fosse il più incallito dei tifosi gioiesi. Un aiuto disinteressato del quale saremo sempre riconoscenti. Oggi, rimane solo il presidente Cesare Raso al timone di una compagine che ha conquistato la Quarta Serie nazionale, una categoria praticamente professionistica che per essere affrontata nel migliore dei modi ha bisogno di organizzazione, ma soprattutto di forze economiche non indifferenti, che da solo il presidente non può mantenere. Nel corso degli anni questa dirigenza ha realizzato un autentico miracolo calcistico, vincendo due campionati e riuscendo nell’impresa di rispolverare il blasone della mitica Gioiese. Al contempo, però, siamo perfettamente consci di aver commesso parecchi errori, programmatici e gestionali. Ma chi non commette errori nella vita? Chi, accecato dalla passione, non eccede in entusiasmo, compiendo a volte il passo più lungo della gamba? Noi forse abbiamo errato nel valutare la Città di Gioia Tauro come pronta a determinati palcoscenici, ma l’evidenza dei fatti, almeno finora, asserisce il contrario. Pochissimi abbonamenti, pochi sponsor (che ringraziamo sempre per la vicinanza), nessun campo a Gioia Tauro in cui disputare le gare ufficiali ed una miriade di critiche (ma quelle ci stanno e le sopportiamo) che hanno accompagnato questa società, che si è ritrovata a combattere tra mille peripezie, s’una barca costantemente in piena tempesta. Siamo consapevoli che alcune cose potevano essere affrontate in modo differente, ma siamo altrettanto consapevoli che la nostra Città, oggi, potrebbe esprimere un potenziale economico unico in Calabria. Per questo motivo chiediamo sostegno alla nostra classe imprenditoriale. Le nostre porte sono state sempre aperte a chiunque volesse affiancarci e, qualora ve ne sia necessità, siamo pronti anche a fare un passo indietro, a metterci da parte e consentire ad altri imprenditori di continuare il percorso intrapreso. Un percorso passato dalla ricostruzione di un parco giocatori, dalla rifondazione di un settore giovanile, dalla gestione di un impianto sportivo e dalla speranza di riavere al più presto a disposizione anche il nostro amato stadio “P. Stanganelli”. Un patrimonio, quello della Gioiese, non di poco conto, che i tanti uomini lungimiranti di questa terra potrebbero cogliere al volo. Domani pomeriggio, mercoledì 8 novembre, presso la sala consiliare del comune, alle ore 17:00, quindi, terremo un incontro pubblico, al quale tutti i tifosi, tutti i cittadini, tutti i politici ed amministratori e soprattutto tutti gli imprenditori ed operatori commerciali potranno partecipare. Intervenite con le vostre idee, aiutate questa bella realtà a continuare a vivere e progredire. Salvaguardiamo un patrimonio che si chiama Serie D.