CASERTA – Dopo un tour de force di oltre un mese, la Casertana ha avuto la possibilità di allenarsi durante la cosiddetta settimana tipo. Dopo il trionfo spumeggiante di Cerignola, i falchetti hanno lavorato senza l’assillo di dover scendere in campo dopo appena tre giorni. Nelle sedute svolte Vincenzo Cangelosi ha lavorato sull’intensità, sulle idee tattiche e non ha disdegnato un occhio al gioco della Turris che ha dei punti in comune con il modo in cui agisce il team rossoblu (CLICCA QUI PER LEGGERE IL DUELLO).
OPINIONE SULLA TURRIS. Nella conferenza stampa alla vigilia del match del “Pinto”, l’allenatore di Palermo si sofferma sulla squadra allenata da Bruno Caneo: “Secondo me ogni partita è storia a sé. Abbiamo dei vantaggi per la spinta della gente, per questi risultati. Partita da prendere con le pinze, perché la Turris gioca bene ed è ben organizzata dal punto di vista tattico. Squadra simile a noi che crea tanto, quando prendi gol a volte capita più per disattenzioni. Non mi sento favorito. Risultati merito della squadra, speriamo di continuare così”.
I RISULTATI RINFORZANO L’AFFETTO. L’ex vice storico di Zdenek Zeman è visibilmente felice quando si parla dell’affetto dei tifosi e dell’entusiasmo: “Sono contento ma ciò deve essere rinforzato dai risultati perché in casa non sempre siamo riusciti a dimostrare a pieno quello che possiamo fare. Stiamo andando bene ma guardo di partita in partita. Ora sono proiettato a raggiungere i prossimi tre punti. Nella vita i momenti vanno dettati dal destino, ero contento di collaborare con uno dei top allenatori italiani ed europei. È un mestiere difficile, dove ogni giorno c’è da imparare. Felice della stima dei tifosi“.
LE NUOVE GENERAZIONI. Infine Cangelosi risponde ai cronisti in sala sulla condizione di alcuni atleti e sul momento della squadra: “Abbiamo alcuni elementi acciaccati da valutare domani. Celiento e Damian pienamente recuperati. Avevo già detto dopo l’Avellino che era una squadra esperta che sa gestire le emozioni. Sanno di fare bene ma sono coscienti dei pericoli che queste partite portano dietro di sé. Allenandosi si oliano e consolidano certi meccanismi. Stiamo bene fisicamente, ma comunque bisogna migliorare. Coinvolgimento delle nuove generazioni? È normale che il bambino segua la squadra della propria città in base ai risultati, ma che sia anche lo specchio della realtà. Ci sono delle annate in cui le cose non vanno bene, ma bisogna esserci nella buona e nella cattiva sorte”.