Mancano solo pochi giorni alla prima contesa, ad una sfida che, seppur non ancora ammantata dell’ufficialità di rito e dai due punti in palio, vedrà per la prima volta questo nuovo gruppo difendere i colori della Ble Decò Juvecaserta 2021. La squadra del presidente Farinaro sta continuando la sua preparazione, con allenamenti di potenziamento fisico e con la costruzione delle proprie certezze. Giorno dopo giorno, cresce l’alchimia e la fiducia nel compagno al proprio fianco, si alternano le splendide canotte da allenamento griffate Macron, ora bianche, ora nere, per provare situazioni di gioco da replicare quando il momento sarà topico. E con il nostro viaggio itinerante, che oggi fa tappa in quel di Maddaloni, abbiamo scelto, per la seconda puntata di Juvecaserta on the road, di intervistare Raffaele Romano.
È uno dei reduci della scorsa stagione, uno di quelli che si buttano a capofitto in ogni situazione e ci mettono il 100%, non importa dove, come o quando. La scelta non è stata casuale, prima di tutto perché il suo sorriso è contagioso, ed il suo modo di fare, professionale e goliardico al tempo stesso, rappresenta un collante naturale tra chi è rimasto e chi è arrivato a vestire il bianconero. Secondo, ma non meno importante, perché a Kerouac piacevano i personaggi “oltre le righe” e si potrebbero parafrasare le sue parole per descrivere il #1 bianconero. Quelli oltre le righe sono l’unica gente possibile, nella vita, nel parlare, nell’essere salvati; sono coloro che sono vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, mai sbadigliano o dicono un luogo comune. Bruciano, come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale, per lasciarti senza fiato.
Seconda settimana di preparazione: come stanno andando queste giornate in cui la squadra ha iniziato a conoscersi? La prima settimana è andata molto bene, piano piano ci stiamo conoscendo e stiamo prendendo confidenza gli uni con gli altri. Dopo il ritorno dalle vacanze abbiamo ripreso contatto con la palla in mano. Tutto sommato si fatica, la settimana è filata liscia ed ora ci stiamo già preparando per l’amichevole di sabato, stiamo procedendo bene e guardiamo avanti.
In questi giorni abbiamo notato come tu stia stringendo un bel legame con uno dei nuovi arrivati: dai social è emersa questa ‘Bosnian Connection’ con Damir Hadzic. Cosa ci puoi dire a riguardo? Sì, un’asse Bosnia-Cercola (ride ndr). È una cosa nata così, per caso, abbiamo legato subito, siamo entrati in sintonia, in confidenza, e il caso ha voluto che ci abbiano fatto una foto mentre parlavamo e quindi è venuta fuori questa cosa. Tuttavia, questo è solo un punto. Stiamo legando tutti, alcuni già li conoscevo, altri sono dei nuovi e felici incontri.
Nonostante la tua giovane età, finora ti sei trovato ad indossare già maglie importanti, non da ultimo quelle della Nazionale 3vs3 e della Juvecaserta: come si ci sente ad indossare queste divise, si sente il peso della storia che c’è dietro? Ho fatto due raduni con la Nazionale 3vs3 questa estate, che sono comunque andati bene, sono esperienze che sempre, in un modo o nell’altro, mettono qualcosa nel tuo bagaglio. La maglia di Caserta è pesante a prescindere, soprattutto adesso che la storia di questa squadra è stata riproposta sui media nazionali. Sappiamo cosa significa indossare questi colori, indubbiamente ad ogni cosa va dato il suo giusto peso, vogliamo rispettare questa maglia e sono onorato di poterla indossare per il secondo anno di fila.