ACERRA – L’Acerrana di Serie D è in fermento per la nuova stagione. Nonostante la mancata accettazione della nuova denominazione sociale, la società del presidente Antonio Stompanato non si è data per vinta ed ha affidato il mandato all’esperto avvocato di giustizia sportiva Eduardo Chiacchio per il ricorso. Secondo il legale, ci sono i requisiti affinché il club vinca in secondo grado e, dunque, possa chiamarsi definitivamente SSD Polisportiva Acerrana 1926, così come accettato dalla LND e non dalla FIGC che ha bloccato tutto.
NUOVE FIGURE. Al di là del nome, l’imprenditore di Acerra, che ha prelevato il titolo dell’Afragolese da Raffaele Niutta, è già al lavoro per affiancarsi delle figure sia dirigenziali e tecniche che lo accompagneranno in questa nuova avventura. Con ogni probabilità Daniele Flammia sarà il direttore generale: ha un’esperienza ultraventennale nel mondo del calcio, con l’ultimo biennio nella Turris in Serie C. In panchina è vicinissimo l’accordo con Raffaele Esposito, allenatore di comprovata esperienza che ha guidato la Casertana in Serie C, il Pomigliano ed il Termoli, mentre ha rivestito l’incarico di collaboratore tecnico con Arezzo e Potenza.
LA VISION. Entrambi hanno scelto di sposare il progetto del noto imprenditore Stompanato, il quale vuole partire dal basso e con un piano di medio lungo termine. Alla base dell’idea del presidente una ‘vision’ aziendalistica dell’ambito calcistico, che punta sui giovani tanto che il settore giovanile è il core business. Già da qualche giorno il club sta progettando una rosa che possa ben figurare in Serie D, con l’obiettivo di rappresentare al meglio Acerra nel tanto atteso ritorno in Serie D.