AVERSA – “Abbiamo indetto la conferenza stampa per ridare dignità ai calciatori: sono scesi in campo in condizioni proibitive ed hanno dato tutto per la maglia del Real Aversa”: con queste parole esordisce Nazareno Matachione nella conferenza stampa indetta per fare luce sull’intossicazione alimentare riscontrata dai calciatori normanni nella trasferta di Ragusa. Un’anomalia che ha compromesso la tenuta della squadra nello spareggio play-out: la sconfitta con il punteggio di 6-0 ha provocato la retrocessione in Eccellenza. Oltre a Matachione, che presiede la Casa Reale Holding insieme al principe Emanuele Filiberto di Savoia (LEGGI IL SUO COMUNICATO), sono intervenuti alla conferenza stampa del Comune di Aversa l’allenatore Rosario Campana, il presidente del Consiglio Comunale aversano Roberto Romano (in rappresentanza del sindaco Alfonso Golia) e l’avvocato Griffo.
IL RACCONTO. Otto in totale i ragazzi che non si sono sentiti bene (Emanuele Mariano, Simone Del Prete, Gennaro Ruggiero, Valerio Di Lorenzo, Fabio Scognamiglio, Pio Schiavi, Simone Bonfini e Davide Romano), a cui si va ad aggiungere il magazziniere: diarrea e vomiti sono i malori riscontrati con gli atleti costretti ad andare in bagno. Metà squadra ko per disputare una partita di calcio:
“I ragazzi non hanno perso 6-0, hanno vinto 100-0 perché nessuno avrebbe potuto giocare un minuto. Addirittura per Ruggiero avevamo paura che si potesse stracciare lo stomaco, dopo aver preso un farmaco. Onore a questa squadra. La vera sconfitta del calcio e dello sport è quanto avvenuto sabato e domenica”.
IN OSPEDALE. Matachione entra nel dettaglio e spiega: “Sabato sera i primi due ragazzi colpiti, Valerio Di Lorenzo e Fabio Scognamiglio. Li trasportiamo all’ospedale, fanno dei minimi accertamenti e poi arriva una dottoressa che dice testuali parole: “Servono 6 ore per verifiche più approfondite”. I ragazzi vengono dimessi senza neanche una documentazione. Il giorno dopo la stessa dottoressa la ritroviamo in panchina come medico sociale del Ragusa. Non faccio nessuna illazione, è il dato di fatto di quello che abbiamo vissuto”.
COLPA? Che ci sia una responsabilità del Ragusa, Matachione sgombra il campo da accuse, dopo le dichiarazioni forti del principe Emanuele Filiberto di Savoia ha parlato di avvelenamento: “Non voglio credere che dietro tutto questo ci sia il Ragusa. Qualcosa di alterato c’è, possiamo chiamarlo attentato bianco: ora sarà il Tribunale a verificare perché abbiamo dato mandato all’avvocato Griffo per inviare un esposto alla Procura della Repubblica di Ragusa”.
CHIEDERE SCUSA. Interviene anche Rosario Campana (LEGGI IL SUO DURO POST) che confida: “Da sabato sera i primi calciatori non si sono sentiti bene fino ad un massimo di dieci. Di certo è dovuta a qualcosa nell’alimentazione o in qualche bevanda: per due giorni non fanno altro che andare in bagno. Ci tengo a chiedere scusa ai genitori per quello che è avvenuto: nella foga della partita diamo precedenza al match ed invece la prima cosa da fare era pensare solo alla salute dei calciatori”.
I CONTATTI CON LA LEGA. Malgrado le condizioni proibitive, il Real Aversa scende in campo in seguito al colloquio tra il direttore sportivo Paolo Filosa e Luigi Barbiero, coordinatore del Dipartimento Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti. L’eventuale sconfitta a tavolino preoccupa la dirigenza normanna che scende in campo: la LND gli impone di rispettare il regolamento e scendere in campo. Matachione si è già affidato all’esperto di diritto sportivo Eduardo Chiacchio per fare ricorso: “Questa è un’altra anomalia. Ieri sera ho dato priorità alla salute della squadra invece del ricorso. Così ho saputo solo in serata con Eduardo (Chiacchio ndr) che avevamo tempo fino alle 23.59 del giorno stesso alla gara per fare un certo tipo di reclamo. Tra l’altro, per pura dimenticanza, non abbiamo fatto annotare nulla sul referto dell’arbitro in merito alla condizione degli atleti: cosa che Barbiero avrebbe potuto consigliarci. Ora faremo ricorso per l’omissione dell’ omologazione del risultato: abbiamo come tempistica 72 ore. In tutte le sedi” – conclude Matachione – “ci batteremo per tutelare il buon nome del Real Aversa perché ciò che è avvenuto a Ragusa è inqualificabile. Lo devo alla comunità, ai tifosi e soprattutto ai calciatori che hanno subito malori e non hanno potuto giocare la partita in maniera corretta”.