LA SCOMPARSA DI CARMINE TASCONE. Il ricordo commosso di Teore Grimaldi: “Ciao mister, sei anni indimenticabili. Con te sono stato all’università del calcio”

Il tecnico del Gladiator si laureò campione d’Italia con la Damiano Promotion: “Grande carisma e profondo conoscitore di calcio”



La Damiano Promotion campione d’Italia under ’85 con mister Teore Grimaldi e Carmine Tascone

La scomparsa di Carmine Tascone, uno dei più grandi competenti di calcio campano e non solo, ha lasciato un grande vuoto in tutti gli addetti ai lavori che ebbero la fortuna di conoscerlo e lavorarci insieme. Uno su tutti Teore Grimaldi, allenatore del Gladiator, che con Carmine Tascone presidente della Damiano promotion vinse il titolo di campione d’Italia nel 2000 con gli under 15. “Dopo gli inizi con la scuola calcio Oasis (perchè io a differenza di altri ho iniziato dal basso facendo tanta gavetta), fui notato in torneo da alcuni rappresentati della Damiano Promotion. Era una società molto ambita che sfornava tantissimi talenti ogni anno. Per un giovane come me di appena ventisei anni, essere chiamato a lavorare in quel club fu una soddisfazione enorme. Trovai una organizzazione che probabilmente nessuno aveva. Ogni dettaglio al punto giusto perchè mister Tascone (l’ho sempre chiamato così e quasi mai presidente) voleva che tutto fosse perfetto. Furono anni straordinari che ricordo con grande nostalgia. Fu una vera e propria università del calcio e il paradosso è stato proprio questo. Si inizia dalla elementari per poi laurearti. Io ho fatto il contrario e nel corso della mia carriera non ho trovato le stesse cose di oltre vent’anni fa. Mercoledì è andata via un pezzo di storia della mia vita calcistica e sarò sempre grato al mister per ciò che mi ha insegnato. Sono cresciuto con lui, Peppe Santoro, veri conoscitori di calcio e sarò sempre grato a queste persone”. Un allenatore, un presidente sempre presente dal carattere forte: “Anche molto carismatico – aggiunge Teore Grimaldi – un uomo che pretendeva il massimo perchè bisogna fare risultato sempre offrendo un ottimo calcio. Anche quando vincevi senza però esprimere una buona prova, c’erano le famose sospensioni il martedì per stimolare a fare sempre meglio. Ti dava tanti consigli, era sempre presente e avevamo un grande rapporto basato sulla schiettezza, sul confronto quotidiano. Sono stati sei anni davvero bellissimi in cui oltre al profilo professionale emerse quello umano e abbiamo condiviso momenti stupendi anche fuori dal campo. Un aneddoto? Ce ne sarebbero centinaia. Il maxi raduno che coinvolgeva tantissimi osservatori provenienti da tutta Italia. Era lungimirante, non trascurava niente e in poco tempo diventò punto di riferimento per  il calcio giovanile. Ricordo che nel 2000 vincemmo a Marsala il titolo di campione d’Italia con gli under 15 battendo in finale il Bassano Virtus. La Promotion aveva sfiorato più volte il tricolore e quell’anno riuscì nell’impresa. Ero io allenatore e Carmine decise di venire in panchina perchè aveva sensazioni positive e per lui sarebbe stato un grande orgoglio potersi cucire addosso il tricolore. Solo che non riuscì a restare molto in panchina e fu allontanato dall’arbitro perchè non riusciva davvero a contenere la sua tensione. Mancherà molto come uomo e come grandissimo competente di calcio”.




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