Un incontro emozionate pieno d’amore, passione e nostalgia. Ieri Oscar è tornato a Caserta per presenziare alla presentazione della serie tv ‘Scugnizzi per sempre’ in onda sulla Rai a fine agosto. Verranno ripercorsi gli anni d’oro della Juvecaserta e O’ Rey non poteva mancare a questo appuntamento. Il brasiliano, accolto con grande entusiasmo dal pubblico presente, si è concesso ai microfoni della stampa presente facendo importanti rivelazioni sul suo passato in bianconero. “Ero felice quando arrivai a Caserta perché si realizzava il sogno di giocare in Italia. Avevo avuto belle informazioni sul vostro paese e ho puntato su questo. Volevo venire da voi e ci sono riuscito. Però è strano perché arrivi con obiettivi precisi, perfetti nella tua testa. Riesci a fare un percorso poi improvvisamente sei fuori. Cosa è successo? Non lo so e a distanza di tanti anni ancora me lo domando. Nell’estate del 1990 decisero di non farmi più giocare con loro. Ero legato da un amore fortissimo alla città e ai tifosi. Vincere qui sarebbe stato il coronamento della mia carriera ma non me lo permisero. Domandate a chi mi mandò via. Voi sapete chi sono…Davvero brutto, non si può spiegare. Mi misero addosso una targa di perdente senza senso. Perdente a me che ho vinto praticamente tutto con il club e con la nazionale. Perdente a me? Senza parole”. Nell’82 la sua vita cambiò e iniziò la storia della Juvecaserta: “Si arrivai grazie a Tanjevic che è un vero e proprio maestro. Ho imparato tantissimo grazie a lui. Una fonte di sapere oltre la media. Davvero fantastico. Dispiace solo vedere il Palamaggiò ridotto in quel modo da gentaglia, vandali che non rispettano niente. Fa male vederlo in quello stato perché è il simbolo del basket di Caserta. Seguo ancora la Juvecaserta, ogni settimana e faccio il tifo per loro”.