PAGANI – Poteva essere una strage. Si, perché quello che è successo durante il tragitto che dall’uscita autostradale A3 conduce allo stadio “Marcello Torre” di Pagani ha rischiato seriamente di finire in tragedia. L’imboscata, perpetrata dai facinorosi della Paganese ai danni dei tifosi della Casertana, è avvenuta al confine tra Sant’Egido al Monte Albino e Pagani. Lì dal nulla sono sbucati ultras azzurrostellati che hanno lanciato vari fumogeni e pietre verso i due pullman rossoblu. Non è servita la scorta da parte delle autovetture dei Carabinieri che, va detto, erano poche per garantire la tutela, in considerazioni dei rapporti pessimi tra entrambe le tifoserie.
STRAGE SFIORATA. Uno dei fumogeni si è impigliato nel tetto di uno dei pullman ed in poco tempo ha provocato un incendio che lo ha devastato completamente. Poteva essere una strage perché chissà cosa fosse successo se il fumogeno avesse danneggiato il sistema elettrico del pullman e non avesse permesso all’autista di aprire le porte? Solo la rottura dei vetri avrebbe permesso l’uscita ai cinquanta tifosi rossoblu. Ma ancor di più: sarebbe stata una strage sicura se il fumogeno avesse toccato un filo elettrico e fatto esplodere il pullman. Scenari che ieri si sono rischiati seriamente e non a parole. Perché, in questi casi, il confine tra vita e morte è molto labile e non ce se ne rende conto mai.
I FERITI. In seguito ad uno scontro, per strada è avvenuto il contatto tra le due tifoserie, con Carabinieri e Polizia che hanno impiegato diverso tempo per bloccare gli atti di guerriglia urbana. Secondo quanto raccolto dal Tg1, andato in scena nelle varie edizioni su Rai1, il bilancio è di tre feriti. Due tifosi della Casertana ed un carabiniere sono stati trasportati in ospedale per ferite da armi da taglio ma sono in buone condizioni. Questi i feriti accertati, a cui presumibilmente se ne aggiungono altri che potrebbero essere resi noti nelle prossime ore. Di certo c’è il ritorno di tutti i supporters rossoblu a Caserta ieri sera alle 22.15, esattamente cinque ore dopo la fine del match (ciò per garantire la bonifica di tutti gli spazi di transito ed evitare nuovi contatti).
Poteva essere una tragedia.