SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Ragazzi, siamo pronti. Vi elenco la formazione che scenderà in campo oggi. Davanti a Bifulco i centrali Ingrosso e Piccinni. Sulle fasce i due Giovanni. A sinistra Tomi e a destra Di Lorenzo. Mi raccomando, garantite una spinta costante“: bene o male iniziava così il momento fatidico in cui prima Davide Dionigi e poi Pasquale Padalino dettavano nello spogliatoio gli undici titolari e le indicazioni legate al ruolo. Era il Matera della stagione 2015-2016 che in Serie C poteva puntare su due frecce sulle fasce come gli attuali capitani di Napoli e Gladiator. Entrambi non disdegnano il goal, tanto che nella larga vittoria per 3-0 contro il Catanzaro, Di Lorenzo sbloccò il punteggio e Tomi raddoppiò dopo otto minuti.
FAVILLE SULLE FASCE. Per ben 32 partite in quella stagione, i due Giovanni hanno fatto faville per il team lucano di Saverio Columella che sognava di riportare la città dei Sassi in Serie B, in vista di un momento molto prestigioso per la comunità: Matera Capitale della Cultura 2019. Purtroppo per il presidente materano, quel quinquennio in terza serie raggiunse il massimo risultato con due terzi posti e mai la promozione in cadetteria, così poi dovette lasciare e da quel momento è iniziata una lenta ripartenza che ora vede il Matera di nuovo in Serie D dopo 8 anni.
L’AMICIZIA. Da tutto ciò si deduce che per Giovanni Tomi, difensore-goleador del Gladiator, domani sarà una gara speciale allo stadio “XXI Settembre Franco Salerno”. Sentimentalismi a parte, il capitano nerazzurro è alla ricerca di un nuovo risultato positivo contro la sua ex squadra. Ma di sicuro non dimenticherà quell’esperienza. Dopo la stagione condivisa a Matera, Tomi (classe ’87) si trasferì al Prato, mentre Di Lorenzo (’93) restò un altro anno, prima di spiccare il volo in B con l’Empoli di Maurizio Sarri e diventare un perno inamovibile del Napoli e della Nazionale Italiana, vincitrice degli Europei 2021. Carriere diverse ma il rapporto è sempre rimasto vivo nel corso del tempo, in virtù di un’amicizia, che come tante generatesi in uno spogliatoio, restano per sempre.