CASERTA – La Casertana rimanda ancora l’appuntamento con la vittoria e vede sfuggire il Sorrento con 9 lunghezze di margine. In sala stampa l’allenatore Luigi Panarelli non si capacita della poca lucidità sotto porta, con tanto di rigore sbagliato, e dei tre punti che tardano ad arrivare. Per lui sono due pareggi su due, con zero goal fatti e zero subiti.
LA CONTESTAZIONE. L’allenatore esordisce parlando dei fischi alla fine del big match contro l’Arzachena: “La contestazione? Sicuramente è figlia di tutto quello che è stato fino ad oggi. Dalla scia della scorsa stagione alla vittoria che stenta ad arrivare. Nulla da dire, il tifoso viene allo stadio ed è giusto che esprima il proprio malumore. C’hanno incitato per novanta minuti anche oggi. Purtroppo non è arrivata la vittoria che tutti noi volevamo. Anche oggi abbiamo creato tanto, ma non abbiamo concretizzato. Significa che tutti noi dobbiamo dare qualcosa di più”.
CORAGGIO. L’ex Fidelis Andria e Taranto non tira i remi in barca: “Mancano tante gare e abbiamo l’obbligo morale e professionale di farlo. L’unica nota lieta di ieri è che non abbiamo preso gol anche questa volta. Sono il primo che non deve abbattersi, ma mettersi al lavoro con il suo staff per migliorarsi e fare in modo che arrivi il successo. In questo momento è soprattutto una questione di testa. Ieri serviva una vittoria per togliersi di dosso tutte le tossine accumulate e sbloccarsi. Dobbiamo reagire. Gli uomini reagiscono”.
IL RIGORE FALLITO. Panarelli non dà alcuna colpa a Ciro Favetta che ha sbagliato il rigore nel primo tempo: “I rigori si sbagliano, li falliscono anche i grandi campioni. Figuriamoci. Ciro ci tiene tantissimo alla Casertana ed è il primo ad essere dispiaciuto. Non bisogna certo scaricare la colpa su un singolo. Abbiamo creato palle gol importanti sia nel primo che nel secondo tempo. Questo alimenta il nostro rammarico. Abbiamo concesso solo un tiro su cui Romano si è fatto trovare pronto.
NIENTE ALIBI. Per l’allenatore ora sotto con il lavoro: “Ieri la Casertana meritava di vincere. Senza ombra di dubbio. Dobbiamo fare di più, nonostante in queste due partite meritassimo i tre punti. Ma non cerco alibi. Non abbiamo fatto gol e dobbiamo migliorare. Però, sinceramente, mi sarei preoccupato di più qualora non fossimo mai arrivati a calciare in porta. E’ necessaria più lucidità. Adesso l’ambiente è questo. Qua può stare solo chi ha le spalle larghe. Dobbiamo lavorare per trasformare i fischi in applausi”.