CASERTA – Sulle colonne de “Il Mattino”, il presidente Giuseppe D’Agostino ha risposto alle domande del collega Riccardo Marocco sui vari aspetti che riguardano la Casertana. Play-off mancati, classifica, la guida tecnica ed il futuro: il massimo dirigente rossoblu ha espresso i suoi pensieri su una stagione delicata.
L’INTERVISTA INTEGRALE
Presidente Giuseppe D’Agostino si aspettava una stagione così deludente?
“Mi aspettavo che stentassimo nella fase iniziale per il notevole ritardo con cui siamo partiti. Alla fine di novembre pensavamo di riuscire a sistemare la squadra invece abbiamo peggiorato”.
Come si spiega il fatto di non essere riusciti a portare a Caserta quegli elementi in grado di consentire alla squadra il salto di qualità? Poi, nonostante il ritardo di preparazione, si era al primo posto in classifica?
“Sinceramente non so trovare una spiegazione. Eravamo consapevoli di dover fare delle operazione di mercato, tipo un esterno, un centrale importante. Forse abbiamo aspettato un po’ troppo e gli arrivi successivi dei vari Colacicchi, Salto, Kosovan e Diaz non hanno sortito gli effetti sperati”.
Rimetterebbe Feola in panchina al posto di Maiuri?
“Risultati alla mano, adesso non riprenderei nessuno dei due”.
Prendere parte ai play-off e possibilmente andare fino in fondo, avrebbe potuto significare una chance in più in caso di richiesta di ripescaggio in C. La Casertana formulerebbe comunque l’istanza?
“Dobbiamo valutare un po’ il tutto, ma la volontà c’è sempre se ci dovessero essere le condizioni. Soprattutto perché bisogna vedere se ci saranno società che non avranno i requisiti per iscriversi al prossimo campionato. In giro ci sono voci che riferiscono di società in difficoltà, i fatti non sono chiari”.
Per ora, l’unica certezza è che la Casertana nella prossima stagione dovrà affrontare un altro campionato di Serie D. Sarà una Casertana competitiva?
“Non possiamo non fare una squadra competitiva. L’intenzione è quella, poi è il campo giudice insindacabile, a stabilire se hai lavorato bene oppure no nel costruire la squadra. Mi sono preso qualche giorno per riflettere riguardo su quali giocatori ripartire nella prossima stagione”.
Certo è che c’è da recuperare anche il rapporto con il pubblico le cui presenze al Pinto sono drasticamente ridotte.
“Oggi la gente se non vinci non va da nessuna parte e questo è dappertutto. Però la stessa gente deve sapere che per vincere ci vuole tempo e programmazione, considerando che qui a Caserta non ci sono ancora le strutture”.
E qui si inserisce il discorso relativo al completo restyling del Pinto che, una volta ultimato, dovrebbe consentire alla Casertana di svoltare in maniera decisiva”.
“Di questi tempi, con uno stadio di proprietà da poter gestire direttamente, qualsiasi società diventa appetibile. I nostri tifosi dovranno soffrire ancora per poco, ma poi svolteranno grazie al campo perché è quello che ti permette di essere attenzionato da tutto e tutti. Stiamo facendo qualcosa di storico”.
Giuseppe D’Agostino sarà sempre al timone della Casertana?
“D’Agostino deve continuare per forza per la questione Stadio in considerazione del fatto che la Casertana, proprietaria dello Stadio che verrà, è sovvenzionata dalle mie attività. I soldi li metto solo io, nessun altro. Di chiacchiere se ne fanno tante, i fatti pochi”.
Ha mai ricevuto offerte da parte di imprenditori per rilevare la società?
“Mai. Nessuno si è fatto avanti finora. Spero che in futuro qualcuno disposto a fare calcio a Caserta ci sarà perché altrimenti parleremmo di terra bruciata attorno a noi. Una volta, però, che inizieranno questi benedetti lavori e si capirà che stiamo facendo sul serio, credo che imprenditori anche di fuori provincia si faranno avanti”.