SANTA MARIA CAPUA VETERE – Quando regala gemme come a Formia, ad ognuno verrebbe in mente di chiedergli: “Ma te cosa c’entri con la Serie D?”. Di classe ne ha nelle sue corde ma quello che gli è mancata negli ultimi anno è stata la continuità. Un aspetto su cui sta lavorando e che intende limare, pur di tornare nei palcoscenici che ha solo accarezzato da ‘regazzino’. Lorenzo Panaioli ha mandato in estasi il Gladiator con un goal di rara bellezza, che siamo abituati a vedere in categorie superiori: stop pregevole sul lancio di Salvatore Pelliccia (un altro ragazzo che aspira a ben altro), rientro verso l’interno e tiro a giro che Zizzania ha potuto solo accarezzare. Game, Set, Match: palla sotto la traversa, 2-3 al “Parisio” e zona play-out abbandonata dopo mesi.
L’ELEGANZA. Di un’eleganza sublime per un ragazzo di 1.87cm, il ventitreenne romano de Roma (è nato il 14 gennaio 1999) ha delle movenze ‘alla Zidane‘ (per intendere la tipologia): dare del tu al pallone con la suola, provare giocate fantasiose e fare dell’altezza un punto di forza e non un limite sono tra le caratteristiche del riccioluto atleta cresciuto nella scuola calcio Romulea che aggiunge anche tanta sostanza al suo gioco. Santa Maria Capua Vetere lo sta scoprendo con le prestazioni ed i goal: tre siglati contro Sassari Latte Dolce, Atletico Uri ed Insieme Formia in sette partite all’ombra dell’Anfiteatro. Numeri non da poco per un atleta che subito si è integrato e si sta mettendo in mostra per la sua enorme duttilità (Grimaldi lo ha infatti schierato come mezz’ala e come fantasista che parte da sinistra). Una scommessa vinta dalla società neroazzurra che ha puntato su di lui per tentare la risalita in classifica e che sta dando un grosso contributo alla causa.
AVVERSARI DI PRESTIGIO. Perché quindi gioca in Serie D se ha tanta qualità? Basta andare a scavare nel suo curriculum per leggere del suo passato, con il settore giovanile disputato tra Perugia e Torino. Con il grifone ha sfiorato l’esordio in Serie B, mentre con la Primavera granata si è allenato in varie circostanze con la prima squadra all’epoca allenata prima da Sinisa Mihajlovic e poi da Walter Mazzarri. Nel campionato Primavera 1 ha affrontato gente che gioca del calibro come Zaniolo, Bastoni, Kulusevski, Sottil e tanti altri, vincendo la Coppa Italia di categoria contro il Milan. Senza dimenticare che ai tempi dell’esperienza umbra si era messa sulle sue tracce anche la Juventus, a dimostrazione che le doti non mancano al ragazzo. Però se non è assieme a loro, è in virtù delle avventure non esaltanti con Sambenedettese in Serie C, Cynthialbalonga e Vastese in D.
IL SOGNO. La vera e propria rinascita sta avvenendo con il team sammaritano, con cui ha già superato il massimo di reti realizzate in passato in un solo campionato. Panaioli ha le idee chiare e lo si percepisce dalle sue parole: “L’obiettivo è tornare a quei livelli, ma adesso bisogna puntare solo alla salvezza con il Gladiator, poi si penserà agli obiettivi personali“. Su Zaniolo, il talento neroazzurro confida: “Era già un grande giocatore in Primavera, non era così strutturato come ora ma di sicuro sarà il futuro della Serie A”. Di quella Primavera del Torino con cui ha giocato, diversi militano in B: “Butic al Pordenone, Millico al Cosenza, Kone al Crotone, Oukhadda al Modena, Rauti al Pescara: auguro il meglio a tutti“. Ma i suoi sogni non sono svaniti, di fatti con gli occhi sprizza un sorriso: “Non solo per sfortuna non sono ai loro livelli. Un po’ non ero pronto per piazze importanti, ora sto crescendo molto dal punto di vista mentale e lotterò con tutte le mie forze per riconquistare i palcoscenici prestigiosi”.
Se riesce ad essere più continuo nell’arco del match, potrà vivere da protagonista il ritorno nel professionismo. E se poi regala gemme come a Formia, chissà cosa riserverà il futuro.