CASERTA – A Caserta molto si è discusso e si sta discutendo su alcune parole del presidente Giuseppe D’Agostino, rilasciate nella parte finale della conferenza stampa di presidente di Vincenzo Feola. La “maglia” è l’argomento della polemica, così l’imprenditore di Grazzanise ha deciso di intervenire per chiarire il concetto espresso: “Dopo la conferenza di martedì ho dovuto constatare come un mio passaggio sia stato frainteso da molti. Quando ho fatto riferimento ai concetti di “maglia”, “senso di appartenenza” e “sangue rossoblu”, non era assolutamente riferito al valore che questi hanno per chi vive la pura passione per questi colori. Il concetto espresso era riferito a chi per la Casertana lavora. A chi in questa società riveste ruoli di diverso tipo ed è legato ad essa da un contratto che prevede un accordo economico. Non a caso ho sottolineato come soltanto i dottori Agnano e Mastroianni vadano ringraziati ogni giorno perché prestano la loro indiscutibile professionalità al servizio dei colori rossoblu a titolo gratuito, proprio perché spinti dall’amore per la maglia e dal senso di appartenenza”.
LA PRECISAZIONE. D’Agostino continua e precisa: “Il mio era un invito a non nascondersi dietro al legame con la maglia e al “sangue rossoblu” quando si sta parlando di lavoro. A non distrarre l’attenzione dal proprio operato facendo riferimento a valori che sono importantissimi, nel calcio come nella vita. Da non tirare in ballo alla prima occasione utile. Non potrei mai sminuire l’importanza della maglia. Non potrei mai offendere la storia che rappresenta, né tantomeno i tifosi che la amano. Comprendo l’amarezza per quanto accaduto la scorsa estate e la delusione per i risultati che sono ben lontani dalle aspettative di tutti noi. Ma mi spiace che si possano strumentalizzare dichiarazioni che mirano a ben altro. Accetto che si esprimano giudizi non positivi nei miei confronti. Ma non che si faccia leva su argomenti di così delicata importanza”.