CASERTA – Pasquale Rainone ci mette la faccia e da capitano arriva per primo in sala stampa. Con tono sommesso, l’esperto difensore della Casertana ammette tutti i problemi che vive la squadra, dopo la sconfitta per 1-3 contro il Fasano: “Squadra spaccata, ognuno cercava da solo di trovare la via giusta ma senza lavoro di gruppo non si arriva da nessuna parte e così è stato. Non ci siamo con la testa, sono problemi psicologici all’80%, perché una cosa del genere non può accadere. La mancata preparazione estiva non incide: nel girone di andata avremmo potuto pagare questo dato ma ora no. Non c’entra l’allenatore: io sono dell’idea che lui prepara la partita al meglio durante la settimana ma sono io calciatore che vado in campo, quindi la colpa è mia“.
LA CONTESTAZIONE. Da quella vittoria contro il Bitonto che sancì il primo posto in classifica, i falchetti si sono sciolti come neve al sole, con sette sconfitte nelle ultime nove gare: “Eravamo convinti di essere riusciti ad ottenere quello che già pensavamo di essere ed invece non lo siamo. Abbiamo subito delle batoste ed invece non siamo riusciti a reagire e ricompattarci. C’è da lavorare e salvare la faccia nel girone di ritorno. Purtroppo è un momento no. Oggi era l’ultima spiaggia per la promozione diretta, tutti ci aspettavamo molto meglio ed invece siamo caduti ancora. I fischi ed i cori dei tifosi? Fanno male. La più grossa sconfitta per noi è la presenza di pochi spettatori“.