SOLOPACA – Spesso il calcio regala delle favole che riempiono il cuore di gioia. Certe storie non avvengono solo nei campi luccicanti della Serie A, bensì bisogna scavare spesso nel calcio minore per scoprire qualcosa di emozionante. Ieri Francesco Mortelliti, o meglio Ciccio così com’è affettuosamente chiamato da tutti, è tornato al goal a 45 anni suonati, nella partita in cui ha fatto rientro in un campo di calcio dopo 5 anni dal suo ritiro. Attaccante messinese dai piedi vellutati, ha collezionato oltre 400 presenze tra Serie C1, C2 e D in piazze del calibro di Acireale, Ancona, Portogruaro, Crotone e Casertana. A Buccino ha interrotto la sua splendida carriera nel 2017 e da allora si è dedicato alla famiglia ed al lavoro nel borgo sannita di Solopaca (lì dove si è trapiantato), portando avanti la sua passione per il calcio. Da alcuni anni, infatti riveste il ruolo di allenatore nel Dipartimento Junior AIC condotto dal campione del Mondo Simone Perrotta ed allo stesso tempo ha dato vita ad una realtà calcistica, il Solopaca, che parte dalla scuola calcio fino alla prima squadra in Seconda Categoria.
IL RITORNO IN CAMPO. Ieri, nella gara di Seconda Categoria campana contro il Ceppaloni, che si è giocata al campo sportivo di San Leucio del Sannio, l’attaccante classe ’76 ha tolto i panni del dirigente ed è stato schierato titolare dall’allenatore Mennato Canelli. Gli infortuni e le positività per Covid lo hanno obbligato a scendere in campo 5 anni dopo l’ultima esperienza con il Buccino. Diversi chili in più, ma non è cambiata di una virgola la classe e sempre quella voglia matta di partire lateralmente, accentrarsi ed indovinare l’angolino, così come gli è riuscito ieri intorno al 70′. Grande gioia per sé e per i compagni ma la favola è qui che diventa stupenda. Ieri, infatti, la nonna di Ciccio, Paola, ha compiuto 100 anni e quindi non poteva essere che per lei la dedica dell’attaccante.
L’EMOZIONE. “Tornare al goal a 45 anni è stato particolare” – confida Mortelliti – “ma pensare che il goal è arrivato nel giorno del 100° compleanno di mia nonna mi ha fatto sorridere. Quando giocavo nel calcio professionistico mi seguiva dappertutto e ho dedicato a lei il goal: tra qualche giorno la andrò a trovare a Messina. Passano gli anni ma mi sento in vena, mi diverto ed uso in campo tanta diplomazia. Cerco di essere da esempio per i ragazzi, che in campo si permettono di dire e fare di tutto ed invece poi fuori sono degli agnellini. Fisicamente sto maluccio, fosse per me giocherei tanto infatti farò di tutto per mettermi in forma. E’ emozionante vedere la palla che va in porta, è come tornare bambini”. Per la cronaca il suo è stato il goal della bandiera in una sonora sconfitta per 6-1 del Solopaca ma una favola del genere va ben al di sopra di ogni risultato.